A Quiliano il frantoio CATI è una realtà in continua espansione arrivando a contare circa 250 soci
LINDA MIANTE
Nata a inizio anni Ottanta, la cooperativa che gestisce il frantoio da quarant’anni ha visto nel 2007 un rinnovo del parco macchine. Questa operazione ha permesso ai soci di lavorare le olive con un metodo meno obsoleto, più veloce e attento alla qualità del prodotto. I risultati si possono apprezzare sulle tavole dei ristoranti locali o direttamente dai produttori.
In via Becchi arrivano infatti olivicoltori del territorio di Quiliano, ma non solo, negli ultimi tempi il mercato si è aperto anche al basso Piemonte. “Ci sono varietà di olive che riescono ad attecchire anche in territori più freddi, mi riferisco ad esempio all’olivo leccino” spiega Giuseppe Rebella, presidente della cooperativa CATI.
“Il 2022 è stato l’anno della siccità. Questo scenario ha creato grossi problemi alla nostra attività e infatti la stagione è agli sgoccioli, ma non ci perdiamo d’animo e in certi giorni arriviamo a fare le ore piccole qui al frantoio” conclude Rebella.
Nell’ottobre 2021 il frantoio è stato insignito del riconoscimento della Dop “Riviera Ligure del ponente Savonese”. Un’occasione per gli olivicoltori quilianesi – e savonesi – di veder riconosciuto un prodotto di alta qualità in linea con i dettami del disciplinare Dop.
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