Oggi giornata di migrazione di gru. Come succede solitamente nel tardo inverno, tra febbraio e marzo, sulla Liguria volano migliaia di gru e oggi è stata una giornata particolarmente ricca di voli.
MATTEO BONELLO
Le gru sono dirette a nord, guidate dall’istinto. Il fenomeno negli ultimi anni ha registrato un aumento notevole. Sono sempre di più le segnalazioni di avvistamenti. La zona in cui è più facile vederle è la Liguria occidentale, soprattutto tra il Monte Beigua e il passo del Turchino, dove confluiscono prima di dirigersi a Nord ma, in questi giorni anche il cielo sopra Quiliano si è riempito del volo degli stormi di gru che hanno suscitato interesse e curiosità in molti fortunati spettatori. “La Gru (nome scientifico Grus grus) è un trampoliere, come la cicogna e l’airone. È di grossa taglia, ha un’apertura alare che supera i due metri, con zampe e collo lunghi, testa e becco piccoli, coda corta. Tranne che nella nidificazione, quando vive in coppie, è un animale fortemente gregario, ama i grandi gruppi. Possiede un volo maestoso, con le grandi ali piatte dai movimenti lenti e potenti, adatte ai lunghi viaggi, in cui fasi di battute d’ala sono alternate a lunghe planate. Il collo e le zampe sono visibilmente protesi, in cerca del baricentro e dell’aerodinamica.
Le gru arrivano dalla Spagna centrale, sorvolano il Beigua con punte di 5 mila al giorno, dai primi di febbraio. Ma non si fermano da noi, né a mangiare né a riposarsi, sono dirette nell’area del Baltico. La gru è un uccello che usa i richiami per regolare il volo. Ci si accorge dell’avvicinamento degli stormi proprio per il loro verso, letteralmente un sottile “gru-gru”.
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