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I GIUSTI E I RAGAZZI

“I nostri Giusti. Incontro di storie, idee canzoni per la città”. Questo il titolo dell’iniziativa promossa dalla Scuola secondaria di primo grado di Quiliano “Ai Martiri della Libertà” lunedì 22 marzo dalle 10 nell’area verde del plesso di via Valleggia Superiore. A causa delle limitazioni dovute alla pandemia, non sarà possibile permettere l’accesso di persone […]

“I nostri Giusti. Incontro di storie, idee canzoni per la città”. Questo il titolo dell’iniziativa promossa dalla Scuola secondaria di primo grado di Quiliano “Ai Martiri della Libertà” lunedì 22 marzo dalle 10 nell’area verde del plesso di via Valleggia Superiore. A causa delle limitazioni dovute alla pandemia, non sarà possibile permettere l’accesso di persone esterne all’Istituto.

ESTER MANITTO

Coinvolgendo gli alunni in un’attività interdisciplinare e prendendo spunto dal progetto d’Istituto di “Didattica della Shoah”, in relazione alla Giornata europea del 6 marzo dedicata ai “Giusti dell’umanità” è stato approfondito il tema dei “Giusti fra le nazioni”, che salvarono ebrei durante il secondo conflitto mondiale e che hanno oggi un riconoscimento internazionale presso lo Yad Vashem di Gerusalemme. Oltre ad essi, sono state considerate anche altre persone giuste nel mondo d’oggi, impegnate a promuovere valori civili, di convivenza e solidarietà; per tale motivo infatti un altro punto di partenza dell’iniziativa riguarda le celebrazioni del 21 marzo, Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Alternando dunque diversi momenti, come la lettura dei nomi dei Giusti e di alcuni testi, esecuzioni di canzoni e proposte di “idee per la città”, verranno presentate le installazioni sistemate nell’ambito del plesso della Secondaria. Le classi terze infatti hanno realizzato una rappresentazione di un albero dedicato ai Giusti, con “foglie” che ricordano i loro nomi. Un’alunna ha inoltre disegnato il volto di Gino Bartali, collegandosi anche con il lavoro delle classi prime, una delle quali ha appeso in diversi ambienti della scuola una rappresentazione di “biciclette”, con nomi e frasi significative tratte da libri di testimoni della Shoah e non solo. In tal modo è stato ripreso fra l’altro un lavoro simile, interrotto dalla pandemia, che proprio nel mese di marzo dell’anno scorso avrebbe visto la presenza a Quiliano di Gioia Bartali, nipote del campione e Giusto fra le nazioni; in relazione a ciò, è stata realizzata una particolare ceramica, che verrà esposta nell’atrio del plesso.

Le classi prime invece hanno acceso la fantasia, scrivendo con testimonianze reali o racconti di invenzione storie di persone che hanno dedicato il proprio tempo alla cura degli altri e dell’ambiente.

Alcune idee e riflessioni per la città poi verranno proposte dalle seconde, esprimendo desideri e speranze per un futuro migliore; una di loro in particolare descriverà anche il lavoro in classe dedicato alla lettura del libro “Se vince la mafia” e alla realizzazione di un cartellone, in seguito ad un ampio confronto tra i ragazzi, dal titolo “Le mafie: il coraggio e la volontà per non farle vincere”. Presentando il cartellone, verrà letta una poesia di Alda Merini, accompagnata da alcune riflessioni degli alunni. Ampio spazio infine avrà la musica, che, con la supervisione del docente, prevederà esecuzioni di canzoni e accompagnamenti musicali da parte degli alunni.

Tramite i canali social dell’Istituto comprensivo e il giornalino scolastico “Big Bang News” verranno successivamente condivisi video e immagini relativi all’evento.

“Con questa iniziativa – spiega la Dirigente scolastica Angela Cascio – come è nostra consuetudine, sproniamo le studentesse e gli studenti a riflettere su tematiche di cittadinanza e di educazione civica, con la convinzione che nelle esperienze di ampio respiro ci siano le chiavi di lettura anche dei loro vissuti personali. Il senso di giustizia, la pratica della legalità, lo sviluppo di comportamenti empatici e solidali sono doti necessarie nella vita scolastica e non solo, e cerchiamo di alimentarle con storie esemplari e riflessioni di ampio respiro, nella speranza di seminare un buon raccolto che potremo cogliere quando i nostri studenti saranno adulti.”.

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