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IL COVID? LEZIONI NELL’ORTO

Il Covid si combatte chiusi in casa o all’aria aperta. E San Pietro di Carpignano è diventato un’aula a cielo aperto dove i ragazzi delle scuole vengono a fare lezione di orto e da gennaio il loro numero è destinato a crescere. ELENA GIANASSO L’iniziativa partita, sviluppata e consolidata si deve a “Progetto città” che […]

Il Covid si combatte chiusi in casa o all’aria aperta. E San Pietro di Carpignano è diventato un’aula a cielo aperto dove i ragazzi delle scuole vengono a fare lezione di orto e da gennaio il loro numero è destinato a crescere.

ELENA GIANASSO

L’iniziativa partita, sviluppata e consolidata si deve a “Progetto città” che fa da referente a un’esperienza di “orto sociale” che aiuta i ragazzi a socializzare e a renderli più consapevoli delle proprie forze e capacità. In pratica ragazzi delle scuole e i protagonisti dell’orto sociale lavoreranno a fianco a fianco in un progetto creativo e inusuale.

L’ORTO SOCIALE, ESPERIENZA EDUCATIVA

L’orto “Tutti giù per terra”, è nato grazie ad una convenzione tra l’Associazione “Guardami negli occhi” e l’amministrazione comunale che ha dato in gestione una parte di terreno all’interno del parco. I ragazzi, affetti da disturbi dello spettro autistico lavorano in gruppi e sono seguiti da un educatore della cooperativa “Progetto città”. Si occupano di seminare piante stagionali, zucchini, peperoni, pomodori,erbe aromatiche, aglio. Legano, innaffiano le piante, tagliano l’erba, strappano le erbacce, potano gli alberi con strumenti professionali, aggiustano gli attrezzi da lavoro e quando è il momento raccolgono il frutto del loro impegno. Frutta, verdura. D’estate anche la lavanda che viene poi fatta essiccare per essere confezionata in bustine “profuma biancheria. Volendo i ragazzi portano a casa i frutti del loro lavoro.

A SCUOLA NELL’ORTO PER IMPARARE A CONVIVERE

A fianco di questa iniziativa da qualche settimana alcuni ragazzi delle scuole savonesi frequentano l’orto al mattino, affiancandosi ai curatori dell’orto sociale con un modo diverso e naturale di affrontare la nuova metodologia di didattica a distanza imposta dall’emergenza Covid. Sembrava una cosa positiva e già importante, ma adesso, come detto, il progetto si allarga, diventa più importante e in qualche modo unco. Da gennaio, infatti, aumenteranno le scuole che hanno aderito al progetto coinvolgendo anche classi del territorio quilianese.

Per interagire con i ragazzi che hanno problemi di linguaggio viene utilizzato un metodo visivo: dei cartoncini su cui sono disegnate le azioni da compiere, adesso ogni ragazzo ha con sé una agenda visiva in cui sono elencate le azioni da svolgere, all’arrivo nell’orto si segnala la propria presenza apponendo su un cartellone la propria foto. Una sorta di badge elementare che però ha una grande valenza didattica e sociale. “Questo- spiega la referente del progetto, la psicologa Ilaria Parrella-, aiuta i ragazzi a scandire il tempo e ad acquisire sicurezza nelle proprie possibilità”.

“PROGETTO CITTÀ” AIUTA I RAGAZZI A CRESCERE

A coordinare il tutto non ci sono solo gli educatori di “Progetto Città” e i referenti dell’associazione “Guardami negli occhi” ma anche volontari, due dei quali fanno parte di un Progetto Europeo. In questi giorni l’attività degli “agricoltori” è continuata incessantemente anche con un tempo atmosferico poco clemente, puntando soprattutto all’allestimento delle decorazioni natalizie nonostante il tempo avverso.

L’esperienza dell’orto sociale fortemente voluta dai genitori dell’associazione “Guardami negli occhi” è uno strumento importante per una maggiore autonomia e consapevolezza che questi ragazzi tentano di raggiungere. Una condizione ottimale in quanto lavorano in un ambiente protetto e a contatto con la natura. Recentemente con la collaborazione dei professionisti del Filmstudio è stato anche realizzato un video che sarà proiettato in occasione del salone del Gusto grazie al sostegno di Slow Food

 

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