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LA CROCE E DRAGO

Lo spettacolare soccorso di una donna infortunata a Roviasca, domenica scorsa, raccontato dai volontari della Croce Rossa di Vado Ligure-Quiliano SHARON TEMPESTINI La chiamata di un incidente a Roviasca che dalla centrale del 118 arriva all’ambulanza della Croce Rossa di Vado Ligure-Quiliano; la corsa per arrivare sul luogo dell’incidente; le procedure di immobilizzazione della donna […]

Lo spettacolare soccorso di una donna infortunata a Roviasca, domenica scorsa, raccontato dai volontari della Croce Rossa di Vado Ligure-Quiliano

SHARON TEMPESTINI


La chiamata di un incidente a Roviasca che dalla centrale del 118 arriva all’ambulanza della Croce Rossa di Vado Ligure-Quiliano; la corsa per arrivare sul luogo dell’incidente; le procedure di immobilizzazione della donna infortunata sulla tavola spinale; l’accertamento delle sue condizioni e la stabilizzazione. Dopodiché, l’intervento di Drago, l’elicottero dei Vigili del Fuoco che ha caricato a bordo la paziente sulla barella per il suo trasferimento in volo all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.
Soccorso spettacolare, ma anche un pronto e coordinato lavoro di squadra tra volontari, fiamme gialle e carabinieri, ha tenuto con il fiato sospeso il territorio quilianese, domenica scorsa, 14 marzo.


Sfortunata protagonista, la sessantunenne F.R. che, nel tardo pomeriggio, è rimasta vittima di una seria caduta a Roviasca. Tra i primi a soccorrerla, i volontari della Croce Rossa di Vado Ligure-Quiliano: «Io non ero sull’intervento quel giorno, l’infortunata è stata soccorsa da due miei volontari che erano in servizio – afferma il presidente del Comitato Davide Rastello – perciò, reputo più giusto che siano loro a narrare l’accaduto».

Infatti, di turno sull’ambulanza 2695 c’erano Daniela Durante e Lorenzo Bettrami: «Erano le 16:15, stavamo rientrando da un’urgenza appena conclusa, quando la centrale 118 ci ha contattato e riferito il codice e il Charlie dell’intervento», racconta Daniela. Rosso 1, la tipologia di urgenza di origine traumatica.
«Arrivati sul luogo dell’infortunio, abbiamo visto un gruppo di persone attorno alla donna, riversa a terra e sorretta per la schiena dal marito – continua – subito abbiamo pensato che si trattasse di una semplice caduta, ma ci siamo  dovuti ricredere subito, in quanto la signora, arrampicatasi in cima ad una parete di terra per raccogliere gli asparagi, è caduta accidentalmente da circa 3 metri».

Come riferito dal marito, all’atterraggio, F.R. ha sbattuto schiena e testa rimanendo incosciente per alcuni minuti. «Al nostro arrivo, per fortuna, aveva già ripreso conoscenza – precisa Durante – a causa del trauma cranico, però, la donna soffriva di una leggera perdita di memoria».


Le immediate procedure di intervento non si sono fatte attendere: «Come da protocollo, io e il mio collega Lorenzo abbiamo “spinalizzato” la donna, ovvero immobilizzata sulla tavola spinale, presidio utilizzato per immobilizzare la schiena del paziente in modo da prevenire eventuali danni alla colonna vertebrale – continua – il tutto, ovviamente, dopo aver posto addosso il collare cervicale e coperto la paziente da una mantellina, aspetto fondamentale per evitare che il traumatizzato entri in ipotermia a causa dello shock».

La donna ha riportato un trauma cranico con lieve perdita di memoria a breve termine.  «La paziente risultava vigile e orientata con presenza di molteplici fratture alla gabbia toracica e alle costole», racconta Daniela Durante. Così, prima di passare l’infortunata all’elicottero dei Vigili del Fuoco, l’ambulanza della Croce Rossa del territorio ha svolto rendez- vous con Sierra, automedica.

«Per non rischiare che ci fossero lesioni interne a causa della caduta, la dottoressa ha fatto un’ecografia direttamente in ambulanza con l’ecografo donato alla centrale 118 Savona – aggiunge – per fortuna, nessun organo era stato lesionato e, una volta stabilizzata la donna ferita, il codice di urgenza è stato declassato a giallo».


Nel frattempo, è poi arrivato Drago. Il mezzo dei Vigili del Fuoco, utilizzato per servizi sanitari, avrebbe dovuto inizialmente atterrare allo Stadio Picasso di Quiliano, ma, a causa del troppo vento, si è optato per il piazzale accanto allo Stadio Chittolina di Vado Ligure. Il luogo scelto era presidiato dai Carabinieri e dalle fiamme gialle pronti con la manichetta dell’acqua per eventuali problemi durante la fase di atterraggio, momento che, però, si è svolto in sicurezza, nonostante il vento forte. Daniela Durante e Lorenzo Bettrami hanno poi spostato la paziente dalla propria barella a quella dell’elicottero per poi allontanarsi consentendo il decollo.

«L’intervento dell’elicottero è stato necessario perché l’infortunata era molto dolorante – conclude la volontaria della Croce Rossa di Vado Ligure-Quiliano – quindi, a causa delle piccole dimensioni dell’abitacolo usato, non era possibile proseguire senza peggiorare la situazione psicofisica della paziente».

 

 

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