Viviamo per raggiungere tanti desideri, senza accorgerci che quello più importante riguarda la nostra casa di origine. Di questo se n’è resa conto la signora Ana, sessanta anni, che logorata dalla malattia ha avuto come ultima richiesta quella di poter tornare in Romania. Domanda accolta e resa possibile grazie all’intervento della Croce Rossa di Vado Ligure-Quiliano.
SHARON TEMPESTINI
A inizio luglio un volontario della CRI di Vado Ligure-Quiliano ha fatto sopraggiungere in Comitato la richiesta della signora Ana. Inizialmente, come da consuetudine, è stato stilato il preventivo per il trasporto ma, venendo a conoscenza delle problematiche economiche in cui versava la famiglia a causa della pandemia e delle condizioni di salute della paziente, il presidente Davide Rastello, in linea con il Principio Umanità, ha optato per mettere in pratica un’altra strategia.
Un altro aspetto della CRI
“La famiglia, – spiega il Presidente – per realizzare il suo ultimo desiderio, si era rivolta a Croce Rossa e, in linea con i Principi che regolano il nostro operato, non abbiamo potuto dire di no quando siamo venuti a conoscenza della loro situazione finanziaria: da trasporto ordinario siamo passati ad eseguire un rimpatrio per esigenze umanitarie. Ci siamo resi conto che per organizzare il viaggio avevamo poco tempo a causa delle condizioni in cui riversava la signora Ana. I medici non le consentivano di prendere l’areo, mezzo con il quale in paio d’ore sarebbe giunta a destinazione, perciò, l’unico trasporto che rimaneva era quello a bordo dell’ambulanza. Lo spostamento di nazione in nazione è stato reso possibile grazie al lavoro degli RFL, Restoring Family Links, che hanno il compito di mettere in contato i membri distanti della famiglia consentendo loro, quando è possibile, di ricongiungersi, e della IFRC, Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, che ci ha permesso di giungere a destinazione avvisando gli Stati che avremmo attraversato: Slovenia, Ungheria e Romania. I preparativi sono stati lunghi e hanno richiesto l’impiego di tutti i Volontari dell’Ente. Un riconoscimento va ai ragazzi del servizio civile che, seguendo il loro percorso incentrato sulla protezione civile e sull’inclusione sociale, hanno progettato nei minimi dettagli l’intero viaggio mettendosi in relazione con diverse realtà: come le ambasciate e la sala operativa CRI nazionale che non ci ha mai lasciato soli per tutto il tragitto. Infine, mi preme voler mettere in luce la mia gratitudine verso tutti i Volontari per la prontezza con la quale hanno reagito per formare la squadra”.
L’ultimo viaggio
La squadra impiegata era composta da quattro autisti soccorritori, tra questi: il Presidente Davide Rastello e il FRL Regionale, Marco Ferrando. “Erano le ore 23:00 di domenica 18 luglio 2021 quando siamo partiti dalla sede. – racconta Rastello – I mezzi impiegati, inizialmente, sono stati due: uno più piccolo per raggiungere l’abitazione e prelevare la signora Ana, e un Ducato allestito come un ospedale mobile. Sull’ambulanza, durante i preparativi, avevamo programmato la presenza sia di un infermiere che di un medico ma, dopo un’attenta analisi delle condizioni fisiche della paziente, il medico CRI Francesco Magni ha decretato che la loro presenza non sarebbe servita a nulla: in caso di necessità l’unica soluzione possibile era quella di recarsi al Pronto Soccorso più vicino. Per questo motivo, i ragazzi del servizio civile, alla partenza ci hanno munito di una tabella chilometrica dove vi erano scritti tutti i Pronti Soccorso che avremmo incontrato lungo il percorso. Alle 23:45 l’ultimo viaggio di Ana verso una piccola cittadina della Transilvania era cominciato. Per raggiungere Cugir abbiamo impiegato un giorno, giungendo nella tarda serata di lunedì 19 luglio 2021. Qua, sia io che gli altri Volontari che erano con me, abbiamo potute vivere un’intensa emozione che a parole non si può spiegare. Abbiamo potuto percepire, dagli occhi lucidi di Ana: la gratitudine nei nostri confronti, la felicità di essere tornata a casa, i ricordi che riaffioravano nella sua mente ma, anche la consapevolezza di essere arrivata in tempo per poter trascorrere gli ultimi giorni in pace coccolata dalle persone a lei care e dai colori nostalgici della Transilvania. Per noi, è stata fonte di ulteriore commozione, il poter vedere dal vivo l’attuazione dei Principi che fondano l’intera associazione di cui facciamo parte. Siamo usciti dalla casa con addosso il calore dell’abbraccio di Ana e delle sue parole “Non dimenticatemi mai”, ricolmi di un turbinio di sentimenti differenti: gioia, dolore, orgoglio, ci siamo diretti verso l’albergo per riposare prima di intraprendere il ritorno verso casa”.
La signora Ana è mancata nella sera di sabato 24 luglio 2021 portando con s’è la testimonianza che quando non ci sono più speranze, Croce Rossa è presente per realizzare gli ultimi desideri.
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