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LO SCRITTORE CONSIGLIA

“L’ISTITUTO” DI STEPHEN KING SECONDO RICCARDO BIANCO Riccardo Bianco è nato nel 1989, risiede a Quiliano, ma è di Savona. Ama leggere “passione che mi ha avvicinato molto alla scrittura con la voglia di mettermi alla prova. Non resisto al fascino di una bella storia. ” Come scrive di sé stesso. Autore, è stato finalista […]

“L’ISTITUTO” DI STEPHEN KING SECONDO RICCARDO BIANCO

Riccardo Bianco è nato nel 1989, risiede a Quiliano, ma è di Savona. Ama leggere “passione che mi ha avvicinato molto alla scrittura con la voglia di mettermi alla prova. Non resisto al fascino di una bella storia. ” Come scrive di sé stesso. Autore, è stato finalista in premi letterari. Ha pubblicato “Ci scusiamo per il disagio” che è la sua prima collezione di racconti autopubblicata, ma anche racconti brevi come “Nata sulla Luna”, “La casa in affitto” “Stasera cucino io”.

Per i lettori di Quilianonline ha scelto L’istituto di Stephen King (naturalmente presente nella Biblioteca Civica di Quiliano ed è quindi consultabile) un libro che lo ha particolarmente colpito. È il nuovo consiglio alla lettura di un appassionato ed esperto. Vediamo perché: buona lettura!

 

ECCO I MIEI PERCHÈ

RICCARDO BIANCO

SEDUCENTE ATTRAZIONE

Raggiungere quel numerino in fondo all’ultima pagina del libro non sarà un problema, io l’ho divorato, pagina dopo pagina, con la morbosa curiosità di alzare finalmente il velo sul segreto dell’istituto di Stephen King.

Scorrendo le ultime novità della Biblioteca di Quiliano questa volta la mia attenzione, e vorace curiosità in materia di libri, è stata catturata dall’ultima avventura di Stephen King: L’istituto.

Le sue storie sono una seducente attrazione. Racconti, con la complicità delle fortunate trasposizioni cinematografiche, che hanno influenzato la mia adolescenza e quella di milioni altri ragazzi in tutto il mondo. “IT” ad esempio, con il suo protagonista Pennywise, reo di aver terrorizzato un’intera generazione.

Riccardo Bianco, di Quiliano, scrittore e finalista di premi letterari

NON LASCIARSI IMPRESSIONARE DALLA MOLE

Era un po’ di tempo che non mi dedicavo ad una sua storia, solitamente i romanzi di King hanno uno spessore scoraggiante, anche se è risaputo che sorpassato l’impasse iniziale, se ci si lascia trasportare dalla corrente degli eventi non si può fare altro che scorrere fino alla fine.

Avevo già letto che questa nuova opera viene accostata a “IT” per diverse analogie. In realtà non ci sono così tanti punti in comune se non consideriamo un gruppo di ragazzini, poco più che bambini, alle prese con l’annosa guerra tra il bene e il male. Come se fosse cosa da nulla. Almeno però, questa volta, il male da combattere non è un pagliaccio inquietante e malvagio, bensì un nemico molto più reale e tangibile e forse, proprio per questo, ancora più spaventoso.

PER SALVARE IL MONDO RAPIRE BAMBINI

 

King scava nei meandri più torbidi della mente umana come solo lui sa fare. Prende un gruppo di ragazzini innocenti, poco più che bambini, con dei poteri psichici assopiti e stravolge le loro vite. Ci guida attraverso un mondo tanto crudele quanto plausibile, da poter concepire di rapire dei bambini, stravolgendo le loro vite, strappandoli alle proprie famiglie per usarli come cavie e sottoporli a brutali esperimenti. Un sacrificio necessario sull’altare del più ipocrita dei beni comuni: il quanto mai soggettivo, equilibrio del mondo così come lo conosciamo.

AL BUIO LE OMBRE SPARISCONO?

<Sai, Jamieson, la vita che crediamo di vivere non è reale. È solo un teatrino di ombre cinesi, e per quanto mi riguarda sarò ben lieto quando le luci di scena si spegneranno. Al buio, le ombre spariscono.>

 

Il libro è bello consistente, poco meno di seicento pagine, ma con autori conosciuti e amati non bisogna spaventarsi e rinunciare ma, come una barca cullata dallo scorrere di un fiume, semplicemente godersi un viaggio, prima dolce, poi agitato ed infine impetuoso.

UN LIBRO CHE CATTURA E CI TRASCINA

Come quella stessa corrente che ci trascina fin dall’inizio e non ci permette di tornare indietro, così anche un libro che ci ha catturati non ci permette di abbandonarlo su un comodino. Non appena avremo conosciuto Tim Jamieson la guardia notturna che decide sulla sua vita in base all’istinto, ma il cui destino sembra essere chiaramente tracciato, verremo catapultati dall’altra parte dell’America per conoscere gli altri protagonisti. Luke, un bambino fin troppo intelligente per la sua età è il primo che seguiremo assistendo al suo traumatico rapimento; Kalisha l’amica fedele, Nicky lo scontroso, George lo spiritoso, Iris la riservata, Helen la ribelle e Avery il piccolo prodigio; tutti cittadini non volontari rinchiusi nell’istituto. Un gruppo eterogeneo con tante qualità e caratteristiche personali differenti, ma un unico filo conduttore: scoprire la verità sugli esperimenti che vengono fatti all’interno dei misteriosi laboratori, mettere fine alle brutali torture e combattere per la propria sopravvivenza.

 

Si rese conto, con la forza di un’autentica rivelazione, che era necessario essere stati imprigionati per capire fino in fondo che cosa fosse la libertà.

 

 

 

 

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