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CAROCCI : UN GIOVANE “VETERANO”

Dalle partitelle dopo la scuola, fino al sogno Promozione, passando per l’università in tempo di pandemia e la fede granata coltivata in famiglia. Lorenzo Carocci, terzino classe 2000 del Quiliano & Valleggia, è ancora giovane, ma già pensa come un veterano. GIOVANNI PAPINI Partendo dall’attualità, come stai vivendo questo periodo di emergenza e l’allontanamento, se […]

Dalle partitelle dopo la scuola, fino al sogno Promozione, passando per l’università in tempo di pandemia e la fede granata coltivata in famiglia. Lorenzo Carocci, terzino classe 2000 del Quiliano & Valleggia, è ancora giovane, ma già pensa come un veterano.

GIOVANNI PAPINI
  • Partendo dall’attualità, come stai vivendo questo periodo di emergenza e l’allontanamento, se pur parziale dato che continuate ad allenarvi, dal campo?

La situazione è un po’ blanda. Siamo una delle poche società che riesce ad allenarsi avendo il campo a disposizione. Quest’aspetto però ha due lati; per fortuna ci possiamo allenare ma è triste non avere l’obiettivo della partita la domenica. Detto ciò è sempre bello andare al campo per vedere i compagni e divertirsi. Siamo sempre numerosi, cosa che magari non ci si aspetta data la pandemia e dunque l’assenza delle partite. Siamo una squadra unita, il rapporto tra di noi è molto forte. Sono qui da tre anni, non dico di essere un veterano ma con i miei compagni stiamo costruendo un bel gruppo.


  • Tolti scarpini e parastinchi, di cosa ti occupi?

Ho iniziato quest’anno a studiare Scienze Motorie all’università di Genova che è però sotto il polo di Savona. Per me la didattica a distanza è un po’ un peso, non conoscere i miei compagni e non avere relazioni anche con i professori è brutto. Essendo al primo anno sarebbe ancora più importante, non c’è un rapporto sociale.


  • Come è entrato il calcio nella tua vita?

Mi è sempre piaciuto vedere le partite e giocare a calcio. A Quiliano abbiamo un campetto dove già da piccoli, intorno ai quattro cinque anni, io e i miei amici ci riunivamo. Ogni volta usciti da scuola ci incontravamo al campetto e dopo aver giocato si andava all’allenamento, c’era già una passione grandissima. Piano piano mi sono sempre più appassionato al calcio e sono già sedici anni che gioco. In famiglia soprattutto mio padre mi ha trasmesso l’interesse per il pallone. Non ha mai giocato ma gli è sempre piaciuto vederlo essendo anche un grande tifoso del Torino, come lo sono io.


  • Quanto e come ha influito su di te vivere a stretto contatto con la comunità di Quiliano?

Su di me ha influito molto il fattore squadra, essere tutti uniti ed andare al campo non solo per giocare ma anche perché una volta lì trovi un gruppo di amici. Oltre al calcio c’è anche l’aspetto sociale, ci divertimento molto. Questo ti invoglia ancor di più ad andare agli allenamenti e a giocare la domenica. Al di fuori della squadra in paese il rapporto è molto positivo; per strada anche persone che non mi conoscono così bene si complimentano per le prestazioni, e ne sono felice, fa sempre piacere.


  • l ruolo del terzino è uno dei più caratteristici, soprattutto nel calcio di oggi. Puoi descrivere che tipo di esterno basso sei, e anche in base alle tue caratteristiche da quale giocatore prendi più ispirazione? 

Premettendo che io sono sempre stato un esterno di centrocampo e talvolta anche ala d’attacco, poco prima di arrivare al Q&V sono stato adattato a terzino. Il mio idolo di riferimento è da sempre Roberto Carlos, per me è stato il terzino più forte di tutti. Parlando delle caratteristiche, al campo quasi sempre mi chiamano “pendolino” perché faccio sempre avanti e indietro attacco e difendo attacco e difendo, per cui resistenza e velocità sono i miei punti di forza. Anche la difesa è una mia buona qualità infatti spesso gli altri si complimentano. Mi ritengo un giocatore abbastanza completo.


  • In una recente intervista, il vostro Capitano Davide Grippo ha dichiarato :”Nel Quiliano & Valleggia ci sono veramente tanti giocatori che possono ambire a categorie superiori”. Partendo da queste parole e dalla tua giovane età, quali sono i tuoi sogni e obiettivi a lungo termine?

Negli anni precedenti ho avuto offerte da squadre di categorie superiori, ma non ho mai voluto fare il salto di qualità perché mi sono sempre trovato bene a Quiliano; giocare per la squadra del paese in cui sono nato e cresciuto mi fa molto piacere. Poi se in futuro arriverà un’offerta che mi possa far fare un bel salto di qualità magari si potrà anche accettare. Come detto da Capitan Grippo, essendo noi una squadra composta da molti giovani possiamo ambire ad una categoria superiore. Avendo così tante promesse il nostro sogno è portare il Quiliano & Valleggia in Promozione, magari già dal prossimo campionato. Vogliamo fare il salto di qualità come squadra.

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