Nei giorni scorsi il Consiglio Comunale ha discusso sulla tematica di Tirreno Power. Alcune settimane fa, seppure legittimamente in modo autonomo e non condiviso e programmato con il Comune di Quiliano, Tirreno Power ha chiesto l’ampliamento della centrale a gas situata nel nostro territorio. Le caratteristiche tecniche e le motivazioni, erano state ritenute da TP adatte ad un raddoppio e di questa decisione ne sono stati informati, come da prassi e norme, gli enti territoriali coinvolti. Gli interlocutori del progetto erano e sono gli Enti Locali, quindi anche il Comune di Quiliano, lo Stato (Ministero Ambiente Commissione Tecnica VIA /VAS, Ministero Beni e attività Culturali Istituto Superiore sanità). All’interno della procedura avviata a questi Enti sono state chieste osservazioni e pareri.
Consapevoli del fatto che gli interessi in campo hanno tutti rilevanza costituzionale e sostanziale e che spesso sono in conflitto tra loro: da un lato la tutela dell’ambiente e della salute e dall’altro l’economia e il lavoro. Altresì sono presenti legittimi interessi privati della Società proponente, interessi pubblici di valenza nazionale, che da anni lo Stato richiede a questo territorio e gli interessi e la sostenibilità del nostro territorio sul piano economico e residenziale, rappresentati dai Comuni di Quiliano e Vado Ligure, dalla Provincia di Savona e dalla Regione Liguria.
Per scelta Politico / Amministrativa e soprattutto per dovere Istituzionale, considerata l’importanza della fase del procedimento amministrativo, in cui siamo stati chiamati in causa, si è ritenuto di assumere un atteggiamento attivo, concreto e partecipativo.
Il Comune di Quiliano di fronte ad una richiesta di potenziamento si è mosso in tre direzioni:
1 valutare la necessità;
2 considerare gli impatti;
3 studiare i vantaggi.
Il Comune con queste scelte ha svolto il proprio ruolo istituzionale di controllo del territorio, di tutela della popolazione, di difesa e valorizzazione dell’ambiente e del sistema economico. Lo ha fatto sia affidandosi al proprio legittimo interlocutore e braccio operativo, l’Ufficio Tecnico che tramite studi professionali ha effettuato gli accertamenti indispensabili e confrontandosi nei suoi organi istituzionali.
Sono state fatte due Conferenze di Capi Gruppo, due incontri informativi con i Consiglieri Comunali, uno con la partecipazione di Tirreno Power, per relazionare sul progetto presentato, e uno con l’Ufficio Tecnico e i professionisti incaricati per illustrare le criticità evidenziate, propedeutici alla discussione in Consiglio Comunale.
Con il contributo di tutta la maggioranza questa Amministrazione ha fatto proprie le valutazioni dei consulenti e degli studi professionali che hanno trovato ben 14 elementi di criticità nel progetto di ampliamento. In base a queste valutazioni, l’Amministrazione, custode e difensore della Casa pubblica ha deciso in coerenza e rispondenza con i contenuti delle relazioni tecniche, ad oggi disponibili, di esprimere un conseguente parere non favorevole. Completando il quadro informativo esponendo criticità emerse dalla valutazione tecnica del progetto e fornendo nuovi elementi conoscitivi e valutativi. Non una bizza, non una scelta ad alzare la posta, ma solo l’adempimento di un doveroso e responsabile atto amministrativo dovuto. Crediamo sia nell’interesse di tutti, dalla Società proponente agli Enti Pubblici interessati che la valutazione dei contenuti progettuali presentati avvenga attraverso un trasparente “confronto di verità” approfondito organico e partecipato. Le stesse Osservazioni sono state anticipate per poter consentire all’Autorità Nazionale competente l’opportunità di meglio valutare la fondatezza della richiesta che la Consultazione del pubblico si svolga nelle forme dell’Inchiesta Pubblica e di poter considerare eventualmente le controdeduzioni formulate dal proponente del Progetto, nel rispetto del principio di leale collaborazione e di buonafede.
Tirreno Power può legittimamente chiedere un ampliamento, il Comune di Quiliano non solo ha il dovere, ma l’obbligo morale ed etico di valutare se questa richiesta sia giustificata, pertinente e valida. Lo si deve fare ora, non solo perché la norma di legge lo richiede, ma per attuare una necessaria discussione preventiva e non emergenziale e giudiziaria.
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