Massimo Enrico presidente di Vite in Riviera spiega come è nata la rete di imprese che sta rivoluzionando la promozione vitivinicola, dando fiducia ai produttori e facendo conoscere ovunque il vino del ponente savonese. “Vino, qualità e territorio” Quiliano e il Ponente fanno sistema: analogie e percorsi, i perché di una scelta. Questo il tema di un convegno nell’ambito di “Quiliano natura” che si è tenuto a San Pietro in Carpignano che avrebbe dovuto essere l’ufficializzazione di una partnership di questo territorio con la celebrata Vite in Riviera una rete di imprese di alto profilo. Quiliano esce da questo convegno con la rinnovata conferma di essere stata la comunità leader che lanciato la Granaccia e i rossi in Liguria e che continua a perseguire questo impegno con il ruolo di sollecitare anche altre amministrazione pubbliche ad un lavoro di rete e collaborazione con “Vite in Riviera” per fare sistema nella valorizzazione della attività enologica.
Un riconoscimento sul campo che ha ulteriormente entusiasmato il sindaco Isetta e che adesso pone Quiliano ai vertici qualitativi dei produttori liguri fornendo maggiori motivazioni e opportunità.
A fianco del sindaco Isetta, il presidente dell’Enoteca Regionale della Liguria Marco Rezzano e Massimo Enrico presidente di Vite in Riviera.
Nata nell’ottobre 2015 con la sottoscrizione del Contratto di Rete, Vite in Riviera raggruppa ben 27 aziende vitivinicole ed olivicole, ubicate tutte tra le provincie di Savona ed Imperia, con l’obiettivo di divulgare e promuovere i vini e gli oli liguri della Riviera di Ponente e Quiliano è rappresentata dall’Azienda Agricola Lorenzo Turco.
“Abbiamo avuto la necessità di consociare le nostre aziende _ ha sostenuto Massimo Enrico presidente di Vite in Riviera – perché andando all’estero a promuovere il nostro vino ci siamo resi conto che non era conosciuto e non aveva riscontri. La necessità di portare in giro il nostro nome e i nostri prodotti è quindi diventata primaria. Oggigiorno 27 aziende di tutto il ponente savonese hanno unito le loro forze promozionali, il loro entusiasmo produttivo, la consapevolezza, visti i riscontri, di produrre ottime cose che necessitano di una platea più ampia e interessata. Questo progetto – ha sottolineato Massimo Enrico – serve proprio a questo: abituare le aziende consociate ad avere conoscenza e stima dei propri prodotti e a farli conoscere ovunque. Il vino del ponente è molto apprezzato e sta diventando molto conosciuto. Quindi siamo sulla strada giusta”.
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