LA SATIRA DI SAL COSTA

Salvuccio di Fini è un investigatore privato a Catania, si guadagna da vivere perlopiù pedinando mariti e mogli infedeli insieme al cognato Tano. un giorno viene assunto da un importante senatore con la medesima richiesta, ma la vicenda avrà un evoluzione sempre più insolita e compromettente, che porterà il nostro a doversi barcamenare fra omicidi, giri di corruzione e minacce da tristi figuri, il tutto movimentato dalla promessa di un lauto compenso.

L’ autore si muove con scioltezza nel delineare un intreccio narrativo molto articolato, ma coinvolgente e scorrevole, attraverso le vicende di personaggi pittoreschi, volutamente quasi macchiettistici, ma che li rende ancora più divertenti e riconoscibili

Pregio dell’opera è il saper coniugare efficacemente l’elemento comico all’azione, e a quelli propri del genere investigativo; le scene di violenza vengono restituite senza filtri edulcoranti, il che, in un climax generale che preme sull’ilarità, le rende di gran impatto.

Se è vero che la risata è il mezzo migliore per veicolare un messaggio, la satira di Sal Costa ci porta dentro le dinamiche di un mondo crudo, realistico, dove la politica spesso si abbassa a compromessi, dove il potere agisce per canali secondari, dove anche la gente comune cerca di salvaguardare i propri interessi, il tutto ben intessuto nelle fondamenta della recente storia italiana. Insomma, ce n’è per tutti.