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LA SPERANZA NEL VACCINO

Aldo Canesi, pensionato e abitante di Quiliano, racconta come ha vissuto e come vive in questi tempi di pandemia.   SABRINA ROSSI     E’ ormai chiaro che la pandemia da Covid-19, presente tra noi da circa un anno, non fa distinzioni. Può colpire tutti, a tutte le età; può colpire persone lontane ma anche […]

Aldo Canesi, pensionato e abitante di Quiliano, racconta come ha vissuto e come vive in questi tempi di pandemia.

 

SABRINA ROSSI

 

 

Aldo Canesi, quilianese in pensione

E’ ormai chiaro che la pandemia da Covid-19, presente tra noi da circa un anno, non fa distinzioni. Può colpire tutti, a tutte le età; può colpire persone lontane ma anche vicine a noi, può portare sofferenza, un senso di vuoto, paura per noi stessi e per gli altri.

Aldo Canesi, pensionato e abitante di Quiliano, ha trascorso il lockdown per un certo senso meglio di altre persone. Ha potuto occuparsi del suo orto, dei suoi animali, ma anche grazie alla possibilità di zone boschive e aree verdi offerte dal territorio quilianese.

“Il lockdown – afferma Aldo Canesi – tutto sommato l’ho vissuto abbastanza bene. Avendo la possibilità di muovermi sul territorio per raggiungere il mio orto e le galline, per me non è cambiata molto la situazione. Chiaramente è stata più dura per altre persone, che sono state lasciate a casa dal lavoro. Ad esempio, mio figlio che lavora per un servizio pubblico improvvisamente, con il peggioramento dei contagi e delle restrizioni, lo hanno lasciato a casa in cassa integrazione”.

Oltre alle difficoltà e alle preoccupazioni legate al figlio, per Aldo Canesi si è aggiunto anche il dolore per la malattia e addirittura la perdita di amici e conoscenti.

“Io ho patito molto – ha aggiunto Aldo Canesi – perché ho avuto delle conoscenze che hanno subito il Covid, un caro amico e collega purtroppo è mancato per questo. Aveva anche gravi patologie, però l’ho subita molto come perdita. Anche una conoscente di mia moglie di 57 anni è deceduta di Covid. Secondo me se non si arriva a una soluzione, come una vaccinazione totale, ho paura che non ne usciremo più. Non è una situazione rosea, anche per le continue varianti di questo virus”.

Paura, sconforto, sofferenza. Questa è l’atmosfera che si vive oggi e nel frattempo si attende che tutto finisca il più presto possibile. Ma per Aldo Canesi resta accesa la speranza nella vaccinazione.

 

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