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“GIOCARE E’ COME NATALE”

Lo sport, soprattutto lo sport, ma prima gli affetti, il lavoro, la serietà degli impegni presi. Per Jacopo Cambone giocare in porta per il Quiliano&Valleggia è un impegno di vita, una vita fatta di sentimenti condivisi con la famiglia, gli amici, la fidanzata. Giocare diventa un momento importante, fondamentale, ma non assoluto. Dal lockdown alla […]

Lo sport, soprattutto lo sport, ma prima gli affetti, il lavoro, la serietà degli impegni presi. Per Jacopo Cambone giocare in porta per il Quiliano&Valleggia è un impegno di vita, una vita fatta di sentimenti condivisi con la famiglia, gli amici, la fidanzata. Giocare diventa un momento importante, fondamentale, ma non assoluto. Dal lockdown alla vita quotidiana di tutti i giorni ecco chi è uno dei portieri del Quiliano&Valleggia. Un giovane di 22 anni, solare, semplice e che non smette mai di rincorrere i propri sogni.

 

SABRINA ROSSI

 

Jacopo, cosa fai nella vita?

“Lavoro in una concessionaria Land Rover a Savona, mio papà mi ha preso sotto la sua ala circa tre anni fa. Sono anche portiere della Prima Squadra del Quiliano&Valleggia”.

Studi, quale è stato il tuo percorso prima del lavoro?

“Ho frequentato l’ITIS G. Ferraris di Savona”.

Calcio, come è nata questa passione?

“E’ nata nel lontano 2006, anno dei Mondiali in cui l’Italia si è classificata prima nel mondo calcistico. Da quel momento mi sono innamorato di questo sport. E’ stato per me un momento emozionante e non lo dimenticherò mai”.

Come hai iniziato la tua carriera sportiva?

“Prima del 2006 facevo solo nuoto, mia madre mi portava spesso in piscina. Dopo è nata la mia passione per il calcio ed ho iniziato qui, a Quiliano. Ci ho giocato per circa cinque anni, dopo sono passato al Vado, una bella squadra e soprattutto un bel gruppo di amici. Nel corso degli anni ho girato anche altre squadre, ma all’età di 16 anni sono tornato a Quiliano per la promozione di Eccellenza. L’anno successivo sono andato al Finale nella Juniores nazionale di Serie D. Lì ho raggiunto proprio il mio apice calcistico ed era il mio ultimo anno di scuola e dovevo scegliere o una cosa o l’altra. Alla fine ho scelto il lavoro, quindi sono tornato felicemente a casa a Quiliano. Ormai sono tre anni che sono qui. Dal lato calcistico non mi posso lamentare, ho sempre fatto delle bellissime esperienze”.

Dopo questi anni passati a Quiliano sarà nata una splendida amicizia con i tuoi compagni di squadra?

“Sì, certo con loro mi trovo molto bene. Siamo un gruppo giovanissimo, è come essere di nuovo ragazzino. Con alcuni di loro ci vediamo anche fuori dal campo con altri gruppi di amici, magari per una cena o un pub. Capitano anche cene con tutta la squadra, oppure solo tra noi portieri”.

Coronavirus, come hai vissuto il lockdown?

“Sinceramente pensavo peggio. I primi tempi, quando era possibile, ho approfittato per fare qualche camminata verso i Tecci. Per fortuna sotto casa mia c’è un giardino condominiale che mi ha dato la possibilità di svagarmi un po’ con mio fratello giocando a palla. Tutto sommato è passato. Poi ho sentito spesso gli amici in videochiamata per stare un po’ insieme. Lontani, ma sempre vicini”.

Ti sei allenato a casa durante quel periodo di fermo?

“Sì, pensavo di essere più sedentario ma in casa ci si annoia parecchio. Ho una piccola palestra in cantina e mi sono allenato con mio fratello, abbiamo la stessa età. Ripeto, pensavo peggio. Sicuramente c’è chi ha sofferto per davvero”.

Allentamento delle restrizioni, riapertura, possibilità di ricominciare. Come è stata per te la ripartenza?

“A livello sportivo ripartire dopo tanti mesi è una grande soddisfazione. E’ come quando si è bambini, in attesa del giorno di Natale. Finalmente il momento è arrivato, ci tengo molto a questo sport. E’ la mia passione”.

Hobby, come trascorri il tempo libero?

“Sono un ragazzo abbastanza sportivo. Mi capita d’inverno di andare a sciare con mio fratello, il mio gruppo di amici o con la mia fidanzata. Per comodità frequento Limone e Prato Nevoso, ma quando si ha più tempo mi piace andare a Salice d’Oulx e girovagare un po’. Fare nuove esperienze anche sugli sci.

Prospettive, obiettivi, sogni nel cassetto. Cosa ti aspetti dal futuro sia in ambito calcistico, sia nella vita?

“In ambito calcistico la squadra è buona, il gruppo ancora di più. Speriamo di poter fare un bel campionato e toglierci qualche soddisfazione. L’anno scorso un po’ per colpa nostra, un po’ per gli infortuni è stata un’annata da archiviare e non pensarci più. Vorrei fosse una stagione di rivalsa, senza per forza vincere ma fare tutto il possibile per dare il massimo. Nella vita invece spero di continuare con il mio lavoro a cui tengo molto essendo in famiglia. Vorrei anche che con la mia fidanzata ed i miei amici vada sempre tutto bene, tengo molto a loro”.

 

 

 

 

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