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IL CORDOGLIO DI QUILIANO

I “suoi” ragazzi, soprattutto loro, sono stati i primi a non poter nascondere il proprio dolore e poi le istituzioni: dalla giunta comunale alla Polisportiva. SABRINA ROSSI Un coro di dolore e di affetto che ha reso testimonianza del grande lavoro umano e sportivo svolto da Francesco Landucci. Affranti. Il sindaco e l’Amministrazione Comunale non […]

I “suoi” ragazzi, soprattutto loro, sono stati i primi a non poter nascondere il proprio dolore e poi le istituzioni: dalla giunta comunale alla Polisportiva.

SABRINA ROSSI

Un coro di dolore e di affetto che ha reso testimonianza del grande lavoro umano e sportivo svolto da Francesco Landucci.

Affranti. Il sindaco e l’Amministrazione Comunale non hanno saputo nascondere un dolore che va al di là degli steccati politici e sociali, e si sono stretti alla famiglia nel ricordo di Francesco Landucci. Dal sindaco Nicola Isetta all’assessore allo sport Tiziana Bruzzone con la quale aveva una stretta collaborazione hanno voluto dimostrare la loro sincera partecipazione.

“Francesco – hanno detto – ha rappresentato un esempio per tutta la comunità quilianese, ha avvicinato allo sport generazioni di ragazzi, ed ha trasmesso quello che è stato il suo modo di intendere lo sport come integrazione sociale e rispetto per gli altri. E’ stata l’anima del Valleggia calcio, e punto di riferimento per la Comunità sempre presente al Campo Sportivo finché le condizioni di salute glielo hanno permesso. Impegnato nel sociale, al fianco della Lega Italiana per la lotta contro i Tumori nell’organizzazione di tornei e attento ai bisogni dei ragazzi, per i quali non ha risparmiato tempo ed energie. Mancherà a tutti noi”.

“Ricordo benissimo le tue telefonate quando smisi di giocare nel Quiliano, era il 2007 e mi volevi nel tuo Valleggia, la mia testa però a quel tempo era da un’altra parte e il calcio giocato era passato in secondo piano. Tre anni dopo però, anche e soprattutto grazie a Fabio Musso e insieme a tanti compagni di mille battaglie sui campi da calcio, abbiamo avuto l’onore di entrare a far parte della tua famiglia, una famiglia che ben presto sarebbe diventata una seconda casa e che tu, insieme a tutti noi, hai reso qualcosa di speciale e unico, grazie alla tua passione e dedizione, sempre pronto a dare una mano, organizzare e dirigere al meglio tutto quello che serve per mandare avanti una società dilettantistica. Lo hai sempre fatto a modo tuo, battendoti per il sociale, per chi aveva bisogno, per i meno fortunati e coinvolgendo tanti ragazzi e ragazze, indicando e pretendendo da noi tutti un certo tipo di atteggiamento, un certo tipo di Calcio, ovvero che metteva in primo piano il divertimento e lo stare insieme, in secondo piano il risultato.
Ma va da sé che quando si crea un contesto del genere, il giusto equilibrio tra le persone che compongono una società del genere, un Gruppo del genere, come quello del Valleggia Calcio, i risultati e le vittorie arrivano da soli.
Ma la più grande vittoria, e il merito è tutto tuo Francesco, è quella di aver creato dei legami speciali, indissolubili, come quello che noi tutti abbiamo e avremo sempre con te.
Ciao Landu, grazie per tutto quello che hai fatto per noi”

(Jacopo Scappatura)

 

“Oggi se ne è andato un amico, un uomo con il quale ho condiviso un cammino sportivo ed anche umano, ricco di gioie ed anche di delusioni, ma sempre improntato al desiderio di costruire e mai di dividere. La sua passione e la sua verve di fare sempre e comunque qualcosa per i giovani ed anche per i meno giovani, organizzando dei veri e propri campionati amatoriali, ha contribuito e non poco, a migliorare la comunità che ora lo piange. Ci mancherai e mi mancherai. Ciao Francesco ”

(Ennio Scappatura)

 

“Ciao Landu
Ci mancherai. Non dimenticheremo mai quello che hai fatto per noi ragazzi e per il Valleggia, ma sopratutto grazie per averci trasmesso il tuo modo genuino di vivere il calcio”

(Riccardo Bianco)

 

“Grande persona sempre molto dedita al sociale buon viaggio Landu…”

(Riccardo Armellino)

 

“Una bella persona. Aveva sempre un sorriso per tutti lo ricorderò con affetto”

(Stefania Pavero)

 

“Lui è stato quello che mi ha portato a Quiliano nel 1980, un decennio della mia vita, calcistica e non. Buon vento Presidente”

(Flavio Bertola)

 

“Una bellissima persona con un cuore grande grande, era sempre un piacere per me vedermelo arrivare in ufficio con i suoi progetti calcistici dove lo sport era sì importante, ma lo erano molto di più i valori che voleva trasmettere attraverso di esso: la solidarietà, il volontariato, l’integrazione, l’amicizia… E’ stato un onore per me averlo conosciuto, mi mancherà il suo entusiasmo! R.I.P. Francesco”

(Monica Gambetta)

 

“Ci lascia un dirigente storico, un gentiluomo che ha sempre seguito la sua passione per il calcio. Lo ricordo, come arbitro, con piacere sapendo di poter contare su di lui. Ci mancherà”

(Luca Gaggero)

 

“Ricordo anche io i tempi del Valleggia, da bambino mi sono divertito tantissimo, con gli allenamenti a Quiliano, poi grandissima persona, sempre indaffarato per tirare avanti la squadra assieme a Fanfoni! Condoglianze alla famiglia!!”

(Enrico Peluffo)

 

“Sentite condoglianze per la dipartita di un vero signore, bei tempi quelli di Fanfoni e Landucci al Valleggia, eravamo un branco di scappati di casa ma ci siamo divertiti un mondo”

(Luciano Angeleri)

 

“Con immensa commozione ci stringiamo al cordoglio del nostro presidente Giorgio Landucci e della sua famiglia per la scomparsa del caro Francesco, storico presidente dell’ASD Valleggia 1972 e presidente onorario della nostra Polisportiva Quiliano. Francesco è stata una figura storica del calcio dilettantistico savonese, sempre impegnato per il sociale, insieme alla LILT e a tante altre associazioni.
Ci lascia una persona stupenda, Quilianese, molto vicino alla nostra società e a tutto il calcio amatoriale, ricordiamo i tantissimi tornei di calcio a cinque organizzati, insieme alla UISP Comitato di Savona, con passione e volontà.
Ciao Francesco”

(Quiliano&Valleggia)

 

“Oggi è un giorno triste per la Polisportiva Quiliano, abbiamo appreso da poche ore la notizia della morte del nostro presidente onorario Francesco Landucci.
Quiliano perde un grande dirigente sportivo ma soprattutto un grandissimo uomo!
Francesco il “Landu” ha dedicato la sua vita allo sport e al sociale, sempre vicino ai giovani, sempre presente, una parola sempre per tutti, non ha mai mollato neppure quando le sue condizioni di salute non erano buone. Non potrò mai dimenticare le chiacchierate fatte con lui davanti al palazzetto e i suoi mugugni alle riunioni perché per lui si facevano troppe chiacchiere e si pensava troppo poco ai ragazzi.
Ho avuto Il piacere di averlo come presidente nella mia parentesi da calciatore nel Valleggia nel 1993(la sua creatura come amava definirla) e ricordo che lui ad ogni allenamento era sempre li…caldo, freddo o pioggia, lui c’era sempre!!!
Ciao Francesco fai buon viaggio e grazie per quello che hai dato a tutti noi e stanne certo farò ciò che mi hai sempre detto: “Aureliano pensa ai ragazzi perché noi siamo qui per loro”

(Aureliano Pastorelli)

 

Non poteva mancare anche l’addio di Fabio Musso che con Landucci ha dato vita a una stagione indimenticabile per il Valleggia.

“Caro Francesco,
ho dovuto prendermi qualche ora prima di scriverti. Il colpo è stato basso e il fiato per un po’ di tempo ha fatto fatica a riprendere il suo andamento regolare. Ti scrivo usando il noi perché il percorso di vita che ci hai permesso di intraprendere ci ha resi da anni un tutt’uno e perchè il dolore di oggi abbiamo bisogno di affrontarlo condividendolo con le persone che hanno vissuto questo splendido tragitto.
Francesco grazie. Abbiamo bisogno di ringraziarti perché hai il merito di averci lasciato vivere un’esperienza speciale. Ci hai permesso di pensare allo sport e al calcio in un modo diverso. Nessuno di noi ha la presunzione di ritenerlo quello giusto. Ma abbiamo la certezza che fosse il più giusto per noi. Ci hai chiesto di giocare ed impegnarci per te, per quella che è, era e continuerà ad essere la tua creatura: il Valleggia. Ci hai chiesto di fare tutto questo lasciandoci la libertà massima di esprimerci, impartendoci solo poche ma pesanti indicazioni: “si può fare sport e sociale allo stesso tempo”, “bisogna andare d’accordo”, “bisogna divertirsi, i risultati arriveranno”.
Francesco grazie, perché queste indicazioni che alcuni stolti hanno spesso ascoltato pensando fossero ovvietà o ancor peggio inutili voli romantici, ci hanno permesso di formarci come allenatori, giocatori ma soprattutto uomini. Grazie perché queste indicazioni non ce l’hai mai trasmesse a parole ma con l’esempio e con i fatti, regalandoci un ulteriore insegnamento di come deve essere e operare un uomo di sport e un dirigente che dovrebbe essere preso ad esempio.
Francesco grazie, perché anche negli ultimi anni, nonostante le difficoltà che hai dovuto affrontare, ci hai fatto sentire sempre la tua presenza e con essa la cifra della nostra identità. Siamo i Purples, siamo i tuoi ragazzi, siamo il Valleggia. Lo siamo grazie a te e lo continueremo ad essere ognuno sulla propria strada per sempre.
Francesco qualcuno ha deciso che dovessimo salutarci. Tutti noi speravamo fosse il più tardi possibile ma così è stato deciso e cercheremo di accettarlo. Noi nel salutarti ti promettiamo che porteremo avanti le tue indicazioni. Proveremo a mettere un po’ di sociale nello sport che faremo, non tanto perché fa figo ma perché ci siamo accorti che è proprio bello farlo; proveremo ad andare d’accordo perché ogni squadra, che sia sportiva, professionale o famigliare, dovrebbe averla come prerogativa per rendere al meglio. E cercheremo di far di tutto per divertirci, perché se questo manipolo di scappati di casa che si ostina a mettere il viola nei cuoricini su whatsapp si vuole così bene è perché con le tue indicazioni ha seguito la strada giusta per ottenere il risultato più bello.
Francesco son stato lungo, ma le parole sono uscite così, di getto.
Sei il nostro Presidente, ti vogliamo bene”.

(Fabio Musso)

 

Ma anche chi ha lasciato solo un messaggio e una foto che ritrae squadra e dirigenti serenamente sorridenti con una frase.

“Voglio ricordarlo così.. Ciaooo Landu”

(Vilma Calvini)

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