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I CUSTODI DELLA DONAIOLA

Se la leggenda della Donnaiola ci narra della storia di Usanna, giovane donna, che per rivedere il suo amato Pellegrino si sporse precipitando giù dalla roccia e si salvò grazie un grosso getto d’acqua venutosi a formare sottraendola a morte certa, ebbene, oggi possiamo dire che quel getto d’acqua creò di conseguenza un particolare ecosistema […]

Se la leggenda della Donnaiola ci narra della storia di Usanna, giovane donna, che per rivedere il suo amato Pellegrino si sporse precipitando giù dalla roccia e si salvò grazie un grosso getto d’acqua venutosi a formare sottraendola a morte certa, ebbene, oggi possiamo dire che quel getto d’acqua creò di conseguenza un particolare ecosistema composto da una ricchezza vegetale che fa ad oggi, il sentiero della Donnaiola, il fiore all’occhiello del Comune di Quiliano.

 

Robinia pseudoacacia

Seguendo il tracciato che porta alla cascata della Donnaiola troviamo un insieme di tipologie forestali differenti: partendo dalla Robinia o “Gasia” in dialetto (Robinia pseudoacacia), si attraversano boschi di nocciolo e di Leccio “Ergio” e infine si arriva alla principale pianta che fa da contorno a questo suggestivo luogo: l’ontano nero (Alnus Glutinosa L.) conosciuta anche come Verna.

Lcccio

L’ontano nero è una specie della famiglia delle Betulaceae che analogamente a molte leguminose è in grado di fissare l’Azoto atmosferico grazie alla presenza di tubercoli, o ingrossamenti anche di grandi dimensioni a livello radicale, che ospitano alcuni batteri simbionti del genere Actinomyces alni (actinomiceti: batteri (procarioti) Gram+ ), e che riescono a trasformare l’azoto atmosferico ad azoto disponibile per la pianta e, di conseguenza, anche per il suolo.

Ontano nero

Grazie alla sua capacità di adattamento in queste aree, riuscendo a sopravvivere per molto tempo alla sommersione radicale, questa pianta, insieme a salici e ai pioppi, fa parte della cosiddetta vegetazione riparia che svolge un importante ruolo di consolidamento delle sponde fluviali e, allo stesso tempo, di mantenimento della biodiversità in molte aree d’Italia in quanto sono considerate habitat prioritari e, per questo, tutelati dalle Direttive Habitat Natura 2000.

Quando camminerete per il sentiero della Donnaiola potrete riconoscerla in quanto il tronco si presenta di colore grigio scuro-nerastro nelle piante più giovani con delle lenticelle longitudinali a differenza delle piante più adulte che tendono ad avere delle fessure longitudinali con la formazione di placche irregolari. Le foglie invece si presentano semplici, alternate sul ramo e di forma ovali o obovate che cadono nel periodo autunnale senza ingiallire.

Magie e bellezza degli

alberi lungo il percorso

della donaiola.

Quindi quando si parte per la cascata scarpe adatte e due tipi di vista. Quella dell’anima per immaginare la danza dell’acqua che salva dalla morte Usanna e quella del cuore per capire la grande offerta della natura per farci vivere meglio e respirare come si deve e non come (forse) meritiamo.

 

fotoservizio Matteo Bonello

 

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