La drammatica convivenza (forzata) tra emergenza sanitaria e quotidianità, trova nel tessuto commerciale un fedele esempio. Le abitudini degli italiani sono cambiate da quasi un anno, un tempo che sembra un’eternità, e la diffidenza continua a serpeggiare tra la gente, trasformandosi spesso in paura. I commercianti vivono ogni giorno la crisi economica e sociale: il bilancio è preoccupante.
LINDA MIANTE
Stefano Gallarino, co-titolare della macelleria ‘Stefano e Lella’, lo sa bene, perché con i clienti ci parla ogni giorno, anche se dietro la mascherina. “Amo quello che faccio e credo nella mia attività, ma lavorare è diventato brutto. La città si è impoverita perché i clienti hanno paura, e lo capisco, ma posso assicurare che noi commercianti ce la mettiamo tutta per creare ambienti sicuri e sanificati; gli ingressi sono contingentati e noi indossiamo mascherine Ffp2” spiega il titolare del negozio di alimentari in via Diaz e aggiunge: “Si lavora con alti e bassi a seconda della zona assegnata alla Liguria”.
Così come altre attività del comune di Quiliano, anche la macelleria ‘Stefano e Lella’ ha attivato il servizio di consegne a domicilio per aiutare i clienti garantendo la sicurezza delle persone più fragili. “Abbiamo resistito finora e continueremo a stringere i denti, sperando che tutto questo finisca presto” conclude Stefano.
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