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LO SCRITTORE CONSIGLIA

L’OMBRA DEL VENTO  SECONDO RICCARDO BIANCO   Riccardo Bianco è nato nel 1989, risiede a Quiliano, ma è di Savona. Ama leggere “passione che mi ha avvicinato molto alla scrittura con la voglia di mettermi alla prova. Non resisto al fascino di una bella storia. ” Come scrive di sé stesso. Autore, è stato finalista […]

L’OMBRA DEL VENTO  SECONDO RICCARDO BIANCO

 

Riccardo Bianco è nato nel 1989, risiede a Quiliano, ma è di Savona. Ama leggere “passione che mi ha avvicinato molto alla scrittura con la voglia di mettermi alla prova. Non resisto al fascino di una bella storia. ” Come scrive di sé stesso. Autore, è stato finalista in premi letterari. Ha pubblicato “Ci scusiamo per il disagio” che è la sua prima collezione di racconti autopubblicata, ma anche racconti brevi come “Nata sulla Luna”, “La casa in affitto” “Stasera cucino io”.
Per i lettori di Quilianonline ha scelto un libro (naturalmente presente nella Biblioteca Civica di Quiliano ed è quindi consultabile) che lo avesse particolarmente colpito. È il primo degli appuntamenti e il primo dei consigli. Buona lettura!
“ECCO I MIEI PERCHÈ”
RICCARDO BIANCO

L’ombra del vento si è intrufolato di prepotenza tra i miei libri preferiti ancor prima che finissi di leggerlo. Ho percepito le vicende dei personaggi incollate addosso fin dal primo capitolo, a prescindere da come sarebbe andata a finire, la storia era già parte di me. Corsi in libreria a comprarlo mentre ero immerso nel “il prigioniero del cielo”, dello stesso ciclo; iniziai da quello per un motivo tanto banale quanto incredibile, ma questa è un’altra storia.

La rilettura la comincerei sicuramente dall’”Ombra del vento”, anche se non esiste un ordine preciso.

Mi sono sentito come Daniel quando è entrato per la prima volta nel cimitero dei libri dimenticati, non proprio così spaesato forse, ma ho fatto un giro a sfogliare qualche altro libro, ammirare altre copertine, eppure il richiamo era limpido solo verso uno di loro. Per qualche tempo il libro mi ha seguito ovunque, in quel periodo viaggiavo molto in treno ed è stata una fortuna, almeno da quel punto di vista. Non ho mai amato fare il pendolare, ma la cosa buffa è che a volte mi spiaceva arrivare a destinazione e dover chiudere il libro sapendo che difficilmente l’avrei rincontrato prima di sera, quando un altro treno mi avrebbe riportato a casa, il ritorno era piacevole per almeno un altro motivo. Solo i lettori sanno quanto veloce scorra il tempo con un buon libro tra le mani.

Riccardo Bianco, di Quiliano, scrittore e finalista di premi letterari

LEGGERE È COME ESSERE INNAMORATI

Ogni minuto libero della giornata era un’occasione per leggere qualche pagina, non esisteva altro, proprio come quando si è innamorati, di una persona tanto come di una storia; impossibile farne a meno, ma se non puoi stare con lei, il tuo pensiero in qualche modo cerca di arrivarci volando. Stregato e ammaliato dalle vicende di Barcellona, pagina dopo pagina mi immedesimavo sempre di più.

L’anno scorso sono stato qualche giorno in vacanza proprio nella città spagnola. Percorrendo alcune strade e osservando certi luoghi era impossibile non pensare ai libri di Zafón e rivivere alcune scene, come ad esempio il castello di Montjuic, un luogo arcano ed enigmatico con quelle mura che potrebbero raccontare mille storie e mille vite: se leggerete il libro capirete perché è così importante.

ZAFON MI HA PORTATO A SCRIVERE

È incredibile che Zafón, scomparso prematuramente quest’anno, purtroppo non ci possa più regalare altri viaggi di questo calibro. Il suo stile di scrittura mi ha sempre affascinato, con le sue descrizioni dettagliate e vivide e quella capacità di donare una vitalità realistica ai suoi personaggi decisamente fuori dal comune. Fermin Romero De Torres su tutti, una personalità indimenticabile, una presenza essenziale all’interno della narrazione: sagace, saggio, passionale e assolutamente fuori di testa.

È anche grazie ai suoi libri che ho iniziato a dedicarmi più assiduamente alla scrittura, il personaggio David Martin sicuramente dirà qualcosa a chi conosce questo ciclo di romanzi, ma anche questa è un’altra storia.

Ora l’”Ombra del vento” è in bella vista nella mia libreria, un giorno mi sono ripromesso di leggerlo ancora, magari quando la storia inizierà ad essere un po’ annebbiata, ma per il momento sta lì, come un buon amico, che non senti molto spesso, ma sai che per te ci sarà sempre.

 

LA TRAMA DEL LIBRO

“Questo luogo è un mistero, Daniel, un santuario. Ogni libro, ogni volume che vedi possiede un’anima, l’anima di chi l’ha scritto e l’anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie a esso”

L’”Ombra del vento” è uno di quei libri che sicuramente non merita di finire nel Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto il cui accesso è riservato solo a pochi fortunati. Un tempio occulto dove vengono custoditi tutti i libri perduti nel tempo, per qualche motivo abbandonati o finiti nell’oblio.

La copertina del libro di Riccardo Bianco: “Ci scusiamo per il disagio”.

La tradizione per i nuovi adepti vuole che si debba scegliere un libro e mantenerne viva la fiamma del ricordo. Daniel Sempere, un bambino di undici anni eredita il segreto dal padre. Passeggiando per la prima volta nel labirinto della biblioteca guidato dal suo istinto, accarezzando le coste di libri dimenticati, scrutando nomi originali e copertine particolari, scoprirà presto un legame invisibile ma tanto travolgente e potente con il libro omonimo scritto da Julian Carax, uno scrittore misterioso dimenticato dal resto del mondo, da non potersi sottrarre alla sua storia.

UN VIAGGIO PER BARCELLONA

Zafón ci guida sapientemente nel mistero di una Barcellona del dopoguerra, dal cielo cinereo, avvolta nella nebbia dell’oppressione, dilaniata dalla guerra civile e dal franchismo. Una città di spettri, colma di pericoli e segreti. Sembra di percorrere le vie della città, percepire l’odore di ferro e polvere nell’aria, ammirare l’atmosfera delle strade più famose fino ad arrivare alla piccola libreria “Sempere e figli”, fulcro della narrazione, dove Daniel lavora sotto la proprietà del padre, esperto di libri usati e da collezione.

“In genere il destino si apposta dietro l’angolo, come un borsaiolo, una prostituta o un venditore di biglietti della lotteria, le sue incarnazioni più frequenti. Ma non fa mai visita a domicilio. Bisogna andare a cercarlo”

PERSONAGGI E INTRECCI STRAORDINARI

A spalleggiare Daniel, votato anima e corpo a saperne di più su questo autore sconosciuto che tanto lo ha rapito con il suo libro, ci sarà il suo stravagante amico e mentore Fermin Romero De Torres, un senzatetto filosofo decaduto con una personalità eccentrica e la passione per la letteratura e le donne. L’indagine sulla vita di Carax, però, aprirà una breccia sul passato di Daniel e la sua famiglia, ma soprattutto sulla madre di cui non riesce più a sognare il volto, scomparsa prematuramente lasciando una voragine nel cuore del ragazzo. Incredibili saranno le analogie tra la vita di Daniel e quella di Julian, storia d’amore compresa. Ma la maledizione del libro attirerà su di loro personaggi spregevoli che saranno disposti a tutto pur di mettere a tacere per sempre i segreti contenuti nel libro e insabbiare le verità che potrebbe rivelare.

Non si può fare a meno di affezionarsi ai diversi personaggi di questo libro perfettamente caratterizzati da Zafón, dall’ingenua curiosità di Daniel, la sagace loquacità di Fermin, la saggezza del signor Sempere e la caparbietà di Beatriz.

L’”Ombra del vento” fa parte del ciclo del Cimitero dei Libri Dimenticati, composto da quattro romanzi collegati tra loro da ponti narrativi eppure indipendenti e leggibili in qualsiasi ordine, fino a completare il mosaico completo. Questo è sicuramente un ottimo inizio per addentrarsi nei misteri di Barcellona, un romanzo un po’ giallo, un po’ thriller, un po’ storia d’amore: non gli manca nulla.

Per chi si sente pronto ad affrontare questa avventura indimenticabile, il libro può essere chiesto in prestito  alla biblioteca Civica di Quiliano.

 

 

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