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ROVIASCA LA SPESA SOSPESA

Roviasca, per chi ama i numeri, è una delle quattro frazioni di Quiliano. È a quasi 4 chilometri dal centro ed è a 240 metri di altezza sul livello del mare. A chi, oltre ai numeri interessano le statistiche, su 200 abitanti il Circolo Acli conta ben 167 soci che sarebbe una percentuale da botto, […]

Roviasca, per chi ama i numeri, è una delle quattro frazioni di Quiliano. È a quasi 4 chilometri dal centro ed è a 240 metri di altezza sul livello del mare. A chi, oltre ai numeri interessano le statistiche, su 200 abitanti il Circolo Acli conta ben 167 soci che sarebbe una percentuale da botto, ma che in realtà è un dato condizionato dal fatto che molti arrivano da fuori, non solo dal “capoluogo” di Quiliano, ma anche “dall’estero”, persino da Savona.

MARIO MUDA

 

Se invece ai numeri qualcuno fosse interessato alle anime e alle persone a Roviasca avrebbe qualcosa da imparare e molto da studiare. Non ci sono attività, i negozi sono chiusi, ma l’aria è una delle migliori del circondario, il silenzio è assoluto, la pace in terra (prima di quella eterna) è garantita. Una pace con qualche ombra futura per via delle pene da scontare in una delle stazioni di transito verso il Paradiso. Pene quasi esclusivamente per quelli che si affidano ai collegamenti di Internet: molto aleatori, non sempre felici, quasi mai veloci. Per cui qualche santo (in alcuni casi anche quasi tutto il calendario) viene scomodato anche quando non è la sua festa per via di un rallentamento insopportabile o di un blocco improvviso. Raccontano che, qualche volta, quando si chiama in causa il cielo, si sconfini anche nei santi di altre religioni, ma Internet tant’è non riparte e allora ci si consola con l’aria buona e il panorama. Ma anche con la gente. E si perché 167 persone che si ritrovano assieme in una borgata così isolata e senza apparenti motivi una ragione devono averla.

Al di là della fede e del rispetto, forse è anche il senso di una missione, di un modo di rapportarsi con gli altri che qui a Quiliano sia in centro sia nelle frazioni, diventa speciale, quasi unico. Un senso di solidarietà, sostegno reciproco, partecipazione, unità, che sotto qualsiasi bandiera lo declini però è comune, vivo, imperante. Il Circolo Acli fa 6 o 7 feste all’anno. Feste è un modo di dire enfatizzato, molto generico per spiegare che ci ritrova in allegria, si mangia assieme, non sempre si balla, sicuramente si fa un giro per raccogliere qualche soldo, quasi tutti destinati alla sede in cui l’associazione vive in comodato d’uso.

Una sede costruita con il volontariato, una location che perde colpi per via dell’età e degli spifferi e per i cui interventi di ripristino la Curia non può aiutare. Così i lavori sono tutti a carico dei volontari e dei soci che poi sono un pretesto per vedersi, incontrarsi, aggiornarsi, tirare il collo a una bottiglia e mangiare una cosa assieme. Soprattutto confrontarsi sui progetti, sugli impegni, sul modo di affrontare le scadenze. Che quassù a Roviasca, le scadenze hanno molto del ritmo delle stagioni e tutto è molto particolare, quasi una suggestione. I fiori sugli alberi sono così carnosi che le api ci planano grasse e pesanti, che ogni volo quasi sembra una sfida. Eppure anche quassù una fissa imperante un po’ ce l’hanno, ma la raccontano, con discrezione e quasi sottovoce, perché – qui – quello che fanno, viene dato per scontato, e poi perché, per queste cose, come per una planata fra i fiori, non si deve far rumore.

Il volo delle api dell’Acli si chiama solidarietà. “ Non possiamo fare molto – racconta Marisa De Salvo – perché siamo in pochi ed è poco quello di cui disponiamo però, diciamo che siamo attivi”.
Così con le offerte che in molti generosamente portano fino quassù, il Circolo Acli fa da collettore e li consegna, su indicazione dei servizi sociali, a una ventina di famiglie che ne hanno bisogno.

“La raccolta di alimentari e anche quella scolastica – precisa Marisa De Salvo – viene fatta presso Coop Il Molo e a In Coop  a Vado Ligure  e  per Savona in Iper Coop. Da 7 anni il  Coordinamento Donne Acli di Savona e Coop Liguria hanno stipulato un progetto di raccolta materiale scolastico e alimentare donato sempre attraverso i vari servizi sociali di Savona, Vado e Quiliano”. Questa era routine. “Poi per l’emergenza Covid 19  – continua Marisa De Salvo – come Acli abbiamo sottoscritto  una scrittura privata per raccogliere settimanalmente alimentari.  In genere non raccogliamo denaro, solo attualmente per la “spesa sospesa” alcuni soci del circolo di Roviasca  non potendo andare  a fare acquisti in Coop – essendo in altro comune – mi hanno girato alcune offerte con cui io e alcuni soci  abbiamo fatto gli acquisti da donare. Ci tengo a comunicare che le offerte nei carrelli di SPESA SOSPESA presso il Molo e In Coop vengono ritirati al sabato da  Acli che  raccoglie il donato dei giorni da giovedì a sabato, mentre l’associazione Usei  raccoglie da lunedì a mercoledì. Poi, cosa molto importante per noi, il comune di Quiliano ci ha dato la possibilità di usare il locale ex biblioteca di via Brandini  per consegnare sia la scolastica che  gli alimentari,.

Sono tempi difficili per tutti, per molti da duri diventano insormontabili, la pandemia poi ha dato uno scossone a situazioni già compromesse e aleatorie e così, quassù, si raccoglie materiale e si provvede a distribuirlo. Il lavoro delle api operaie di Roviasca è frenetico, i loro voli intensi. Per chi ama i numeri sono 26 le famiglie assistite in questi giorni, ma per chi ama le persone c’è un dato straordinario.

“Siamo fortunati – sorride Maria De Salvo – sì, ci sono molte persone che oltre alle donazioni fanno la spesa per chi non può”. Ecco la spesa sospesa sfugge ai numeri, ma non alle certezze. E quassù, più che i numeri, contano gli altri.

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