Parte dalle caratteristiche, il viaggio alla scoperta dell’albicocca di Valleggia con Giovanni Minuto, direttore del Centro di Sperimentazione ed Assistenza Agricola
ARIANNA CODATO
Come si identifica l’albicocca di Valleggia che ha il suo areale in diverse zone del savonese? «Si tratta di una varietà che di fatto è una popolazione vera e propria, ovvero un insieme di individui relativamente omogenei per determinate caratteristiche, come portamento pianta, caratteristica fogliame, tolleranza e resistenza o suscettibilità a determinate malattie e poi per quello che di fatto osserviamo quando assaggiamo il frutto, ossia la caratteristica del suo colore – racconta Giovanni Minuto – In fase di maturazione l’albicocca può presentare la tipica puntinatura rosso violetta oppure in un’altra sotto popolazione si può osservare un colore più acceso, da un lato del frutto, per l’esposizione al sole. Il bello di questa albicocca, selezionata dagli agricoltori nel tempo, è quella di mostrare proprio una biodiversità che rende a tutti gli effetti particolare e preziosa questa tipologia di pianta, in termini di qualità organolettica e di capacità di adattarsi a diversi ambienti».
Giovanni Minuto agronomo, è un esperto che può vantare nel suo curriculum interventi di portata europea, direttore del CeRSAA, il Centro di Ricerca, Sperimentazione e Assistenza Agricola fondato ad Albenga dalla Camera di Commercio di Savona, nonché rappresentante del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Agronomi.
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