Cresce il tono della polemica per la chiusura degli sportelli Carige a Valleggia e dalle barricate adesso si alza un pesante fuoco di sbarramento. Il Sindaco, in rappresentanza dell’amministrazione di Quiliano prosegue la sua battaglia contro il piano della Carige e chiede l’intervento del Garante per interruzione del servizio pubblico. Adesso è guerra aperta e senza risparmio di colpi. Sotto accusa le scelte e il metodo di Carige. Scelte perché l’istituto di credito nel piano di razionalizzazione lascerebbe il territorio sguarnito di servizi, metodo perché dopo l’annuncio di una ventilata chiusura del servizio la Carige non ha risposto in nessun modo alle richieste di chiarimenti e informativa del comune di Quiliano. A questo punto l’allarme sale di livello e il sollecito di attivazione di una vertenza presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato deriva proprio dalle mancate risposte di Banca Carige S.p.A. alla comunità di Quiliano e soprattutto da un disservizio ormai imminente, ineluttabile, e comunque inaccettabile sotto ogni profilo.
LA POLEMICA SALE DI TONO
“L’Amministrazione Comunale – spiega il sindaco Nicola Isetta- ritiene necessario che il Garante del mercato provveda ad aprire, nei confronti di Banca Carige S.p.A., una formale vertenza in ordine a quella che risulta essere una cessazione di un servizio pubblico essenziale, in quanto la filiale di Valleggia rappresenta l’unica presente sul territorio Comunale. La sollecitazione di un intervento di un soggetto terzo alla vicenda è sollecitata per la gravità della situazione operativa che si sta delineando di fronte al muro del silenzio dell’Istituto di credito. Da una parte un territorio sano e operativo che ha bisogno di risposte e servizi e dall’altra nessuna risposta. Un diktat”.
“IL DIGITALE VA BENE, MA CONTANO LE PERSONE”
“Ciò che lascia profondamente perplessa questa Amministrazione Comunale – spiega il Sindaco – è la volontà di razionalizzazione della rete bancaria, basata sulla digitalizzazione sfrenata, sulle app, sull’home-banking, e dimenticando che esiste ancora adesso un’ampia fascia di popolazione residente, fatta di anziani, di persone non ancora abituate alle tecnologie, e che hanno sempre mantenuto, da decenni, i propri conti correnti proprio nelle sedi Ca.Ri.Sa. (e poi in quella unica di Banca Carige) di Quiliano. Non solo. – aggiunge il Sindaco – Il silenzio dei vertici di Banca Carige S.p.A. nei confronti della posizione espressa da questo Comune, peraltro vibratamente sollecitata da ampie fasce della popolazione di Quiliano, suscita in noi una forte preoccupazione.”
LE NECESSITÀ DI PICCOLI OPERATORI E IMPRESE AGRICOLE
Il Sindaco Isetta ribadisce che a Quiliano risultano tuttora operanti numerose realtà produttive, industriali e artigianali, di rilevanza provinciale, regionale e macro-regionale, tra le quali si citano l’insediamento Tirreno Power (in fase di riconversione), Sarpom e il Mercato Ortofrutticolo di Savona. A ciò si aggiunge la rilevante presenza di piccole imprese agricole e vinicole, unitamente alla rete di piccole e medie imprese, correlate al commercio e alla distribuzione. Non ci si deve poi dimenticare la presenza a Quiliano dell’area industriale, sede di diverse imprese quali il centro di distribuzione NordiConad, avente ormai una spiccata rilevanza regionale e la totale assenza di una filiale o di uno sportello bancario nel territorio di un Comune come Quiliano (SV), interessato da un forte sviluppo industriale, imprenditoriale, turistico-rurale, è da considerarsi come un fatto inaccettabile e incomprensibile
“PAGHIAMO LE COLPE DI ALTRI!”
“Ci si domanda- conclude il sindaco Isetta- come nonostante tutte le sue caratteristiche socio-economiche, territoriali, locali, che lo contraddistinguono di gran lunga rispetto ai numerosi Comuni piccoli nella provincia di Savona, interessati dalla razionalizzazione progettata da Banca Carige S.p.A., Quiliano si trovi ad essere la vittima di un’azione progettuale – figlia evidente di una serie di scelte aziendali rivelatesi sbagliate accadute negli anni scorsi – atta a far scomparire nel territorio civico ogni sede sede bancaria”.
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