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TRA RAMMARICO E PERSEVERANZA

No all’inchiesta pubblica sul raddoppio della centrale a gas di Tirreno Power, il sindaco Nicola Isetta: «Rammaricato e sorpreso». Non ci sarà un confronto pubblico, nella procedura di valutazione d’impatto ambientale relativa al progetto presentato da Tirreno Power per la realizzazione di una nuova unità a ciclo combinato nella centrale termoelettrica di Vado Ligure-Quiliano. Infatti, […]

No all’inchiesta pubblica sul raddoppio della centrale a gas di Tirreno Power, il sindaco Nicola Isetta: «Rammaricato e sorpreso».


Non ci sarà un confronto pubblico, nella procedura di valutazione d’impatto ambientale relativa al progetto presentato da Tirreno Power per la realizzazione di una nuova unità a ciclo combinato nella centrale termoelettrica di Vado Ligure-Quiliano. Infatti, il Ministero della Transazione Ecologica, con una lettera firmata dal dirigente Giacomo Meschini, ha rigettato la richiesta espressa dal Comune quilianese e altri enti come l’associazione “Uniti per la salute” e Wwf Italia affinché la consultazione sul raddoppio della centrale a gas avvenisse in forma di un’inchiesta pubblica, al fine di mantenere informati i cittadini e i soggetti coinvolti.

«Prendo atto con rammarico della decisione assunta dal Ministero che ha ritenuto di non dare corso alla nostra richiesta – commenta il sindaco di Quiliano Nicola Isetta – mi hanno molto sorpreso le motivazioni indicate, poiché la proposta non è stata respinta per motivazioni formali, ma evidentemente su discutibili ragioni di merito».

Il Ministero della Transazione Ecologica sostiene infatti che la consultazione dei soggetti pubblici e privati interessati dal progetto in questione è avvenuta in modo adeguato ed esaustivo, al punto che alcune osservazioni presentate sono già poste all’attenzione della commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale per le attività istruttorie di competenza e a disposizione di eventuali controdeduzioni da parte del proponente. Pareri secondo i quali il Consiglio Comunale quilianese, lo scorso 19 gennaio, aveva votato parere non favorevole alla proposta di ampliamento di Tirreno Power.

Uno dei motivi per cui l’inchiesta pubblica non è stata accettata riguarda anche l’attuale situazione di emergenza sanitaria, la quale consentirebbe lo svolgimento di un confronto pubblico in modalità esclusivamente telematica. Condizione che, secondo il Ministero, non renderebbe l’inchiesta pubblica utile e diversa rispetto alla consultazione già svolta senza la partecipazione degli enti locali coinvolti dal progetto e dai cittadini del territorio.

Il sindaco di Quiliano Nicola Isetta

«L’inchiesta pubblica avrebbe consentito di chiarire, attraverso una lettura delle diverse espressioni, la sostanza reale dei contenuti della proposta progettuale in modo partecipato – continua Isetta – ricordo che tra le motivazioni portate vi erano questioni rilevanti come le analisi svolte dall’Ispra sul danno ambientale subìto dal territorio, conseguente all’attività della centrale a carbone, i potenziali impatti ambientali del progetto, in relazione al contesto dei contributi emissivi di tutte le realtà produttive, i limiti del Piano Energetico Ambientale Regionale PEAR 2014-2020, non allineato né agli obiettivi delineati dalla prima Strategia Energetica Nazionale (SEN 2017) né al Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2021-2030 (PNIEC)».

Non ultima, la complessità della situazione in cui il nuovo progetto di Tirreno Power si inserisce: «Gli interessi in campo hanno tutti rilevanza costituzionale e sostanziale, potenzialmente in conflitto tra loro: da un lato la tutela della salute e dell’ambiente e dall’altro dell’economia e del lavoro – aggiunge – l’inchiesta pubblica avrebbe permesso di chiarire e superare le contraddizioni e compiere una valutazione complessiva degli impatti ambientali, dal momento che, sinora, i diversi procedimenti si sono svolti in maniera indipendente fra loro».

Infine, un confronto pubblico sul raddoppio della centrale a gas avrebbe permesso di affrontare in modo veloce, dialettico e diverso la situazione:  «Si tratta di una scelta che ricade e interesserà in modo prospettico, per decenni, il territorio coinvolto e la sua popolazione – conclude Isetta – il Comune di Quiliano continuerà a svolgere in modo serio, determinato e collaborativo il proprio ruolo, insieme ai soggetti istituzioni coinvolti».

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