È una storia di amicizia, di arte, molta arte e di opportunità. È una storia che ha come epicentro Quiliano e apre prospettive culturali future, ma è anche la sintesi di lunghi anni di lavoro.
ELENA GIANASSO
Attorno a un quilianese di adozione, illustre e poliedrico come Gianni Celano Giannici, si sono incontrati uomini di cultura e spettacolo come il regista Carlo Cotti e un uomo legato alle videotecnologie pienamente proteso verso il futuro, ma con una particolare sensibilità verso il passato come Enrico Bonino. Regista, dietro a tutto, come gli spetta per passione, ruolo e competenze, Luciano Carlino che per l’associazione “Quei bravi ragazzi” ha ordito e tramato perché il progetto di un docufilm su Giannici potesse andare avanti a dispetto della pandemia e della dispersione dei protagonisti. È stato un mese importante, come ha riportato (quando ha potuto) quilianonline.it per il progetto perché a raccontare la simbiosi fra Giannici, Quiliano e l’arte, fra l’arte e la Riviera sono intervenuti alcuni protagonisti della vita sociale, economica e culturale di questi anni, tratteggiando l’opera e l’impegno, i legami, ma soprattutto la grande carica umana e professione dell’artista. Da Luciano Pasquale della Fondazione de Mari, al vicesindaco e assessore alla cultura di Albisola, Nicoletta Negro, al ristoratore Claudio Tiranini del ristorante La Sporcacciona luogo amato e apprezzato da Giannici.
Dal film che ha ambizioni di andare a Venezia al festival del Cinema, al sogno di una fondazione dedicata al pittore, a alla possibilità di intitolare all’artista il lungofiume di Quiliano, le idee in cantiere sono molte.Vediamo come si è sviluppato questo “settembre-Giannici” e quali sono le novità del fermento culturale che lo hanno caratterizzato.
RIPRESE, INTERVISTE, I LUOGHI DI GIANNICI
Il regista Carlo Cotti con l’aiuto Enrico Bonino che si occupa anche del montaggio hanno completato le riprese del docufilm a completamento di tutto il lavoro svolto prima del blocco dovuto all’emergenza covid. Il lavoro in esterno ha seguito una scaletta piuttosto serrata le riprese si sono svolte a Quiliano presso la scalinata di via Bertone poi a Villa Maria, lungo torrente via Dodino (nei pressi dell’Atelier di Giannici). Successivamente la troupe si è spostata a Valleggia, all’interno del borgo di Valleggia Superiore, nel parco di San Pietro in Carpignano e presso la Chiesetta. Il regista Cotti ha incontrato presso la Fondazione De Mari a Savona il Presidente Luciano Pasquale che ha parlato dell’importanza dell’artista, ligure d’adozione, per la cultura savonese, poi è stata la volta di Claudio Tiranini titolare del ristorante “La Sporcacciona”, frequentato dall’artista.
ALBISOLA, DOPO QUILIANO, IL RIFERIMENTO DI GIANNICI
Il viaggio delle troupe nei luoghi di Giannici è arrivato ad Albisola con l’incontro con il vice sindaco Nicoletta Negro, responsabile della culturache aveva con l’artista un rapporto di stima. Carlo Cotti ha anche visitato il Muda, museo d’arte e ceramica albisolese e la Società Operaia Santa Cecilia per poter avere nuovi elementi di valutazione e illustrazione. Dopo il lavoro “sul campo” Carlo Cotti ed Enrico Bonino si sono chiusi in studio per montare il docufilm.
Durante il periodo di lavorazione il sindaco Isetta e la vicesindaco Ottonello hanno ribadito il loro sostegno al progetto cinematografico e preso in considerazione la possibilità di dedicare il lungo fiume a Gianni Celano Giannici, su suggerimento dei rappresentanti del cineforum “Quei bravi Ragazzi”, denominandolo Passeggiata Giannici.
Tutto il lavoro si è svolto grazie alla collaborazione di persone molto sensibili al progetto quali Fabio Lenzi, Ivan Masala, Fulvio Lenzi, Luciano Carlino, Paola Cordero e soprattutto Anita Griselli.
Come detto è stato notevole l’impegno di Luciano Carlino che ha dovuto coordinare tutto questo insieme di attività e frequentazioni non solo quilianesi.
IL SOGNO? UNA PASSEGGIATA GIANNICI
Fabio e Fulvio Lenzi, fra le altre cose che hanno in cantiere hanno intenzione di costituire l’Associazione dedicata a Gianni Celano Giannici, che si occuperà tra le altre cose della distribuzione del docufilm, con la possibilità che quest’ultimo sia presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia per la 78ma edizione e inoltre, appunto come già detto di dedicare una parte del lungofiume all’artista, intitolandala “Passeggiata Giannici”.
QUILIANO AMA IL CINEMA E FAVORISCE ARTE E CULTURA
Il regista e montatore albisolese Enrico Bonino e Carlo Cotti si conobbero in occasione del Premio Quiliano Cinema 2019 quando l’allievo di Zeffirelli incontrò Giannici e Bonino fu premiato per il suo corto “Garcia” che raccontava la storia del poeta spagnolo Gabriel Garcia Lorca e che era ambientato per alcune scene lungo il litorale locale, tra Savona ed Albisola.
Tra i due artisti si instaurò subito un rapporto di stima e di fiducia che spinse il regista Cotti a volere Bonino come collaboratore nella realizzazione dell’opera su Gianni Celano Giannici.
E così dal sodalizio artistico si è passati all’amicizia e alla collaborazione professionale.
UL FILM DI RICERCA E DOCUMENTAZIONE
L’opera dovrebbe avere una lunghezza di circa 50 minuti, la sua stesura ha richiesto un minuzioso lavoro di ricerca e cernita del numeroso materiale a disposizione, si potranno infatti ascoltare interviste ad artisti, pittori e ceramisti, scoprire materiale d’archivio e la genesi di alcune opere di Gianni Celano Giannici.
Il legame tra Enrico Bonino e l’arte pittorica e della ceramica ha radici profonde e non si esaurisce con questo progetto. Il regista e montatore, fondatore della DLQ factory che si occupa anche di film indipendenti, strizzando però l’occhio anche a future serie Tv e che ha sede tra Milano e Savona, si è occupato dello spot promozionale per le botteghe artigiane delle Albisole nell’ambito del Progetto “Terra Acqua e Fuoco”, il prossimo progetto riguarderà l’artista Giovanni Poggi, una delle personalità più conosciute nel panorama artistico locale.
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