I chinotti di san Pietro in Carpignano nei profumi dell’azienda savonese Abaton, sul podio tra Armani e Calvin Klein
MARCO OLIVERI
Un centinaio di piante di chinotto, coltivate su un terreno a san Pietro in Carpignano, per estrarre le fragranze dei profumi solidi con cui l’azienda savonese Abaton, martedì scorso, 12 ottobre, è salita sul podio a Milano insieme ai prodotti di Giorgio Armani e Calvin Klein.
Un successo “green” internazionale che passa anche per Quiliano, il risultato portato a casa dal marchio di via Manzoni, presente dal 2010 nel campo della profumeria artistica, premiato con il riconoscimento all’innovazione responsabile 2021 dall’Accademia del Profumo, in collaborazione con il Green Economy Observatory dell’Università Bocconi.
Le tre profumazioni solide di Abaton, “Fior di Chinotto”, “Chinotto Dark” e “Chinotto Gourmand”, sono state giudicate originali e innovative nella ricerca della sostenibilità ambientale da una giuria di esperti, che li ha classificati al secondo posto, davanti a “Ck Everyone” di Calvin Klein (terzo posto) e prima di “My Way” di Giorgio Armani, vincitore del premio.
Essenze che vengono ricavate proprio dal territorio quilianese: «A livello di produzione, la coltivazione di chinotti che abbiamo a san Pietro in Carpignano viene utilizzata interamente per i nostri cosmetici – afferma Marco Abaton, anima e “naso” dell’azienda di famiglia savonese che ha guidato il rilancio dell’agrume, presidio Slowfood dal 2004, con la rete di imprese “Il chinotto nella rete” – si tratta di un progetto avviato nel 2012 in collaborazione con il Comune di Quiliano e il Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola della Camera di Commercio “Riviere di Liguria” e, ad oggi, ci sono piani di investimento per aumentare il numero di piante messe a dimora».
Infatti, soprattutto il comprensorio nell’immediato Ponente di Savona è già stato storicamente luogo fertile – in tutti i sensi – per la coltivazione del chinotto, in particolar modo la zona al confine tra il capoluogo provinciale e la città quilianese: «Il territorio rende, sia per esposizione, sia per la tipologia di terreno – spiega – nel campo, abbiamo attuato una lavorazione biologica, quindi più lenta, però da quelle piante oggi riusciamo a raccogliere i fiori del chinotto, componente preziosa per la quale abbiamo dovuto attendere quattro anni e da cui estraiamo l’olio essenziale necessario al nostro profumo “Fior di Chinotto”».
Forte di questo riconoscimento, Abaton prevede ora di estendere la linea di profumi solidi anche a creme, deodoranti, balsami e shampoo, che saranno prossimamente lanciati sul mercato, insieme alle fragranze più tradizionali create grazie alle materie prime del territorio di Quiliano.
Qualità che ben si presta a prodotti a basso impatto ambientale come i profumi solidi: «Questo riconoscimento ci onora e gratifica noi e i nostri nove collaboratori, a dimostrazione che l’impegno, la passione e lo studio delle tecniche di lavorazione innovative possono mettere l’ecosostenibilità al centro del prodotto – conclude Abaton – siamo stati premiati sotto vari aspetti, dalla scelta degli ingredienti al design e materiale del packaging, un piccolo cofanetto in legno, ergonomico e realizzato da artigiani bergamaschi da un nostro disegno che rievoca la forma e i colori del chinotto, inoltre anche le ricariche sono contenute in bustine realizzate in pla, bio-plastica biodegradabile in 60 giorni. L’insieme di queste caratteristiche ha reso le nostre fragranze solide capaci di ridurre l’impatto ambientale lungo tutta la filiera».
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