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IL RUOLO DI UN GIORNALE

Il Secolo XIX ha dedicato una pagina (di questi tempi è una cosa oltre che rara, anche preziosa) alla storia della Maestrina che durante la seconda guerra mondiale prestava servizio a Ca’ de Ferré e che venne salvata dai partigiani quando fu sepolta da un cumulo di neve. La sua storia è stata raccontata in […]

Il Secolo XIX ha dedicato una pagina (di questi tempi è una cosa oltre che rara, anche preziosa) alla storia della Maestrina che durante la seconda guerra mondiale prestava servizio a Ca’ de Ferré e che venne salvata dai partigiani quando fu sepolta da un cumulo di neve.

La sua storia è stata raccontata in due articoli dettagliati e partecipi da Silvia Campese e dalla scrittrice Emanuela E. Abbadessa.

In questi articoli vengono riassunti e raccontati e, in un caso anche interpretati, i momenti che hanno contraddistinto la storia di Maria Adelaide Carozzi, insegnante di vent’anni, al primo incarico ufficiale in quella borgata stesa sulle colline dell’entroterra e oggi distrutta dall’ultima ondata di maltempo del 2019.

La storia è divenuta di più ampia conoscenza grazie alla sensibilità del Decimonono e allo spazio generoso con cui è stata raccontata, ma nelle scorse settimane è stata pubblicata dal nostro giornale “quilianonline.it ” che era venuto a conoscenza dell’episodio durante la tracciatura di vari momenti delle scuole dell’entroterra.

La pagina dedicata da Il Secolo XIX alla storia della maestrina scoperta dal nostro giornale.

I due articoli (i link alla fine di questo intervento) avevano avuto uno straordinario ritorno di visualizzazioni e commenti a significare come l’episodio avesse colpito i lettori non solo di “quilianonline.it”, ma anche di quelli dei social dove la storia era poi stata riversata. Se questo è stato possibile, lo si deve alla intuizione di Elena Gianasso che ha ricordato la storia di cui era venuta a conoscenza una decina di anni fa e al provvidenziale intervento di Mimmo Turchi, un insegnante attento che non solo ha interpretato il proprio ruolo di maestro elementare con coscienza e acume, ma anche alla sua sensibilità di uomo di cultura e di pensiero. Il Maestro Turchi è andato salvando, nel tempo, i registri che sarebbero andati perduti. Scomparse le tracce scritte di una classe, scomparsi i nomi e la memoria di chi le aveva animati, insegnanti e alunni, l’abbandono e la fine sarebbero stati completi.

Un merito e non piccolo (la modestia è degli ipocriti) se lo ascrive anche questo giornale che con il proprio viaggio nelle scuole di Cadibona in tempo di guerra e con gli altri progetti in programma per raccontare la scuola di una volta, ha iniziato, in tempo di pandemia, il racconto di una scuola fatta di fatiche, disagi, sentimenti forti che offriva spunti di solidarietà e anche grandi opportunità di riscatto. Una scuola remota, non in remoto, ma che in qualche modo il nostro giornale voleva testimoniare. La storia della Maestrina rientrava nel nostro interesse, anche se l’ambito di cui ci occupiamo è ristretto solo a Quiliano e alle sue valli. Lo abbiamo fatto perché – probabilmente – alcuni dei 31 ragazzi che facevano parte della pluriclasse di Maria Adelaide Carozzi appartenevano anche a Cadibona e alle cascine delle sue vallate. Venuti a conoscenza di quel fatto la narrazione è stata obbligatoria, partecipe e condivisa. È il nostro mestiere.

Siamo felici di essere riusciti a salvare e a riconsegnare alla Storia una vicenda minore, ma significativa di un’epoca, di un momento importante, dei nostri percorsi comuni.

Questo giornale, fra le molte iniziative in programma, ha anche quella, appunto, di salvare e tramandare i “Percorsi che resistono” di Quiliano: storia delle vie, dei luoghi, dei monumenti e degli edifici dedicati a quanti si sono sacrificati per combattere il fascismo e i nazisti. Un ruolo non secondario anche se la mission principale è, e resta, evidenziare la qualità dei prodotti di Quiliano, la storia della sua gente, le tradizioni.

I “Percorsi che resistono” è un elemento forte, imprescindibile da tutto questo. Solo avendo solide basi morali e spirituali, se si ha una storia condivisa, si trova la forza per combattere e abbattere gli ostacoli che la contingenza attuale ci pone davanti. Il nome sconosciuto di una vita, la storia di una maestrina salvata nella neve, un percorso nel verde, un gusto, un sapore o un fiore. Nella trama della vita ogni cosa è delicata, tutto è significativo, importante, fondamentale. Siamo tutti parti di un insieme.

 

https://www.quilianonline.it/come-eravamo/il-diario-della-maestrina/

 

https://www.quilianonline.it/varie/il-volto-della-maestrina/

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