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SOLIDARIETÀ AL COMPRENSIVO

Solidarietà dopo le parole della Regione all’Istituto di Quiliano. Nel frattempo Eni sarebbe critica sullo spostamento a Vado LUCIANO PARODI I docenti dell’ISS “Mazzini – da Vinci” di Savona a fianco dell’Istituto Comprensivo di Quiliano. 60 insegnanti del liceo del comune capoluogo hanno espresso vicinanza alla dirigente Angela Cascio e ai colleghi che si erano […]

Solidarietà dopo le parole della Regione all’Istituto di Quiliano. Nel frattempo Eni sarebbe critica sullo spostamento a Vado

LUCIANO PARODI

I docenti dell’ISS “Mazzini – da Vinci” di Savona a fianco dell’Istituto Comprensivo di Quiliano.

60 insegnanti del liceo del comune capoluogo hanno espresso vicinanza alla dirigente Angela Cascio e ai colleghi che si erano espressi in maniera contraria al progetto sul posizionamento del rigassificatore. Con la Regione che aveva puntato il dito contro questa presa di posizione.

“Noi docenti, in qualità di liberi cittadini, intendiamo  esprimere solidarietà alla Dirigente dell’IC di Quiliano, prof.ssa Angela Cascio, per il grave atto intimidatorio di cui lei e il suo collegio docenti sono stati bersaglio da parte della Regione Liguria. Lungi dal poter essere accusata di strumentalizzare a fini politici studentesse e studenti del proprio istituto, la prof.ssa Cascio si è sempre distinta per l’impegno e la fedeltà che ha mostrato verso le istituzioni scolastiche: per anni ha lavorato con dedizione, costanza e passione, affinché centinaia di giovani potessero trovare nella scuola una seconda casa -dicono i docenti nella missiva – Riteniamo preoccupante la messa in discussione della libertà di espressione dei docenti e delle deliberazioni degli organi collegiali”.

“Con la presente esprimiamo altresì la nostra forte perplessità circa il progetto “Fsru Alto Tirreno e Collegamento alla Rete nazionale Gasdotti”, non solo perché è stato portato avanti escludendo dal tavolo decisionale le rappresentanze dell’intera provincia, ma anche per gli enormi rischi ambientali e di salute che esso comporta. Per la realizzazione degli impianti verranno infatti sacrificati territori che negli anni hanno visto il fiorire di importanti presidi slowfood – come l’albicocca di Valleggia, di centri di produzione viticola per la celebre Granaccia di Quiliano – chilometri di spiagge che hanno guadagnato la Bandiera Blu, nonché l’area marina protetta dell’isola di Bergeggi. Inoltre a pagare le conseguenze di questa nuova iniziativa della Regione saranno aree che hanno già dovuto fare i conti con attività altamente inquinanti e nocive per la salute.

“Al di là della minaccia alla salute della comunità e al sacrificio di tante eccellenze del territorio, la nostra profonda preoccupazione riguarda anche le possibili ricadute che un simile progetto potrebbe avere sul futuro lavorativo del nostro corpo studentesco: ogni anno, presso il nostro istituto, si diplomano tantissimi giovani formati per intraprendere una carriera nel settore turistico – giovani che riescono facilmente a trovare un’occupazione in una provincia, come quella di Savona, che nel 2021 e nel 2022 è stata la prima per turismo della Regione, con oltre cinque milioni di presenze” continuano.

“L’installazione della nave Golar Tundra al largo della rada di Savona e Vado Ligure, come sottolineano i rappresentanti delle associazioni balneari, avrà un enorme impatto sui flussi turistici e metterà a rischio tantissimi posti di lavoro, costringendo molti giovani a emigrare e a spendere all’estero le competenze acquisite nella scuola pubblica italiana. Riteniamo pertanto che la presenza di attività inquinanti sia ormai intollerabile, oltre che per la salute pubblica e dell’ecosistema, per un territorio dall’ormai consolidata vocazione turistica e che ha tutte le carte in regola per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità previsti dall’Agenda 2030 – concludono i 60 insegnanti – Invitiamo tutta la cittadinanza della Provincia a riflettere su queste considerazioni e a rimanere aggiornata sulle iniziative che verranno organizzate”.

Nel frattempo nei giorni scorsi Eni avrebbe espresso perplessità sullo spostamento della nave rigassificatrice Golar Tundra. La multinazionale, davanti ad Arera avrebbe puntualizzato che il trasferimento, previsto dopo tre anni di permanenza a Piombino, aumenterebbe i costi infrastrutturali con impatti da ultimo sui costi di importazione del gas.

 

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