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PROVE DI NORMALITÀ

Come i Quilianesi stanno vivendo la Fase 2 dell’emergenza Covid-19 agli occhi dei commercianti del paese che hanno ricominciato a lavorare. MARCO OLIVERI C’è chi vede in un gelato al Caffè del Centro la voglia di vivere l’estate che, con il bel tempo, arriva contagiosa, nonostante l’emergenza Covid-19 ancora in atto, chi osserva gli sforzi […]

Come i Quilianesi stanno vivendo la Fase 2 dell’emergenza Covid-19 agli occhi dei commercianti del paese che hanno ricominciato a lavorare.

MARCO OLIVERI

C’è chi vede in un gelato al Caffè del Centro la voglia di vivere l’estate che, con il bel tempo, arriva contagiosa, nonostante l’emergenza Covid-19 ancora in atto, chi osserva gli sforzi dei cittadini, soprattutto i più anziani, per prendere confidenza con le disposizioni di sicurezza della Fase 2 e chi, invece, notando ancora un po’ di insicurezza, considera più lenta la ripartenza. Tuttavia, nelle parole degli esercenti del centro di Quiliano che, in questi giorni hanno riaperto le loro attività e osservano i comportamenti degli avventori, traspare già una diffusa voglia di tornare alla normalità, sebbene si tratti di un processo che sarà ancora lungo e di certo non facile.

«Tante famiglie vogliono ricominciare a fare quello a cui per due mesi hanno dovuto rinunciare – commenta Antonella Reverdito, titolare del Caffè del Centro di via don Peluffo – la gente adesso sta girando, ho l’impressione che la maggior parte delle persone abbia abbandonato la paura, anche se qualche cliente tende ancora a non avvicinarsi al bancone e altri aspettano ad entrare se ci sono più persone nel locale, però nessuno rinuncia a presentarsi qui e io posso dire di aver lavorato bene, nel mese di maggio».

Ciò è probabilmente dovuto anche alla capacità dei commercianti di tranquillizzare il pubblico: «Sono fortunata perché ho un locale grande e spazi all’aperto – continua – nonostante le restrizioni, però, ho cercato di essere il più possibile presente, portando il gelato a domicilio o svolgendo il servizio all’esterno quando ce n’era bisogno, per questo, forse, sono stata in qualche modo premiata».

Una fiducia che resiste anche nella vicina tabaccheria di via Porcile: «Non noto particolari cambiamenti nelle persone rispetto alle due fasi dell’emergenza, fortunatamente non è mutato il rapporto umano tra me e i miei clienti – spiega il proprietario Giovanni Parodi – anche nel periodo di chiusura, in cui il mio negozio è stato tra le poche realtà a restare aperte, la maggioranza degli avventori si è sempre dimostrata disciplinata nel rispetto delle norme, adesso la ripartenza mi sembra regolare, la speranza è che nei prossimi mesi l’emergenza sanitaria cessi del tutto e, possibilmente, l’economia riparta al meglio».

Secondo il bar latteria “du burgu”, che proprio lunedì scorso ha riaperto i battenti in via Peluffo, ci vorrà invece più tempo: «La clientela affezionata è tornata, anche se gli anziani faticano ad adattarsi alle disposizioni, mentre i giovani vi sono più abituati, malgrado qualcuno dimentichi ancora la mascherina per entrare – dichiara la titolare Donatella Barbano – il lavoro è abbastanza rallentato, anche da parte mia c’è un po’ d’impaccio nello svolgimento del servizio in ottemperanza alle misure di sicurezza, aspetto che crea ansia, ma cercherò di adeguarmi».

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