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ARRIVA LA BARCA DI SAN PIETRO

Lavanda, noci metafora del Cristo, rituali magici che hanno conferme dalla fisica. Fra le ricorrenze di San Giovanni e San Pietro, riti propiziatori che si appellano ai santi cristiani, ma hanno un’anima pagana. LAURA BRATTEL   Recita il Vangelo di Matteo: “E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la […]

Lavanda, noci metafora del Cristo, rituali magici che hanno conferme dalla fisica. Fra le ricorrenze di San Giovanni e San Pietro, riti propiziatori che si appellano ai santi cristiani, ma hanno un’anima pagana.

LAURA BRATTEL

 

Recita il Vangelo di Matteo: “E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli.” (Mt 16, 18-19).
Il 29 giugno cade la festa di San Pietro, altra ricorrenza religiosa molto sentita nei nostri luoghi. Ne è testimonianza il fatto che molte chiese sono dedicate a questo santo. Ne abbiamo un esempio anche nella nostra valle del Quiliano: San Pietro in Carpignana è uno degli edifici sacri più antichi dei dintorni.

Il tradizionale mazzetto di lavanda, ideale da riporre in un cassetto per profumare la biancheria e tenere lontane le tarme

UNA FESTA CHE SI GIOCA SUI SIMBOLI

Anche la ricorrenza della festa di San Pietro, come quella di San Giovanni, reca con sé molte usanze popolari legate alla simbologia del santo, oltre al particolare periodo dell’anno.
Mentre a San Giovanni si festeggia l’inizio dell’estate, con il culmine delle ore di irradiamento solare del solstizio d’estate, a San Pietro l’estate entra nel vivo, viene esaltata nel suo calore, nei suoi profumi e nei suoi sapori.

Lavanda (Lavandula angustifolia) allo stato spontaneo

DALLA BARCA DI SAN PIETRO GLI AUSPICI PER L’AGRICOLTURA

Ancora una volta, un ruolo fondamentale è giocato dai simboli.
San Pietro fu uno dei primi Apostoli scelti da Gesù, e il suo precedente mestiere di umile pescatore viene esaltato nella creazione della tradizionale “barca di San Pietro”.
La sera della vigilia si pone una bacinella o una caraffa, piena d’acqua a metà, in un luogo che abbia ricevuto sole durante il giorno, meglio se a contatto della terra (un prato, un giardino, un orto), vi si adagia delicatamente sul fondo un albume d’uovo e la si lascia riposare nel corso della notte. La mattina si potrà osservare che nel recipiente si è formato una sorta di veliero con le vele più o meno spiegate.
Si narrava che durante la notte, per premiare i suoi fedeli, San Pietro passasse a soffiare dentro l’acqua per creare quella piccola meraviglia dalle architetture sorprendenti.
Dalle sue forme venivano poi tratti auspici per la stagione agricola imminente.

 

UNA SUPERSTIZIONE CHE SFRUTTA LA FISICA

Si tratta di un retaggio di una società agricola dalla cultura semplice ed ingenua, ma il fenomeno sfrutta leggi fisiche interessanti, quali la dinamica dei fluidi e la forza di coesione.
L’albume, più denso dell’acqua, inizialmente si deposita al fondo. In seguito il terreno su cui è appoggiata la bacinella rilascia gradualmente il calore imprigionato durante le ore diurne, spingendo le molecole dell’acqua a salire verso l’alto: questo movimento porta con sé frammenti di albume, che per la loro consistenza tendono a stabilizzarsi in determinate posizioni. I filamenti di albume sono portati in seguito a ricadere, ma vengono sospinti più volte verso l’alto da questi movimenti ascensionali dell’acqua.
Il risultato è uno spettacolo scenografico di grande suggestione.

LA LAVANDA UN’ESSENZA RITUALE PER SAN PIETRO

Anche in occasione della festa di San Pietro nella mia famiglia venivano tradizionalmente raccolte determinate specie vegetali, come si faceva nel giorno dedicato a San Giovanni.
Una di queste essenze era la lavanda.
La lavanda (Lavandula angustifolia) è un arbusto estremamente profumato diffuso allo stato spontaneo nelle nostre zone. Ne abbiamo anche ai limiti del comprensorio quilianese. I suoi aromi sono dovuti all’innumerevole quantità di olii essenziali e componenti aromatici in essa contenuti, che le conferiscono proprietà antisettiche, balsamiche, purificanti, sedative, antidepressive, antinfiammatorie.
È specie officinale nota fin dalla remota antichità (viene già citata in papiri egizi), e nel corso del tempo si è caricata di significati simbolici che ne hanno fatto una pianta sempre molto amata ed apprezzata.
Come suggerisce il suo nome, derivato dal gerundio del verbo “lavare”, veniva impiegata per effettuare lavaggi, soprattutto a scopo rituale: si pensi, ad esempio, alla lavanda dei piedi che si compie durante la sera del giovedì santo.

Noce (Juglans regia): le noci per fare il tradizionale liquore nocino si possono raccogliere tra San Giovanni (24 giugno) e San Pietro (29 giugno), quando sono ancora tenere

MAZZETTI DI LAVANDA E ALAMBICCHI PER L’OLIO ESSENZIALE

Mio nonno aveva piantato degli arbusti di lavanda nel suo terreno e il giorno di San Pietro invitava tutta la famiglia a raccoglierne le profumate sommità fiorite, sia per realizzarne i tipici mazzetti, che per distillarne un prezioso profumo.
La realizzazione dei mazzetti era affidata alle donne. Venivano raccolte con scrupolo le spighe floreali in un piccolo mazzolino, facendo bene attenzione ad allinearne in modo preciso la parte inferiore della sommità fiorita, venivano legati esattamente in quel punto con una cordicella sottile, quindi gli steli venivano piegati verso il basso, ricavandone una sorta di fuso, che veniva ulteriormente legato con filo o nastrini.
Mio nonno, invece, lavorava nel suo “laboratorio”, un locale stretto e lungo dalle pareti di legno, ricavato di fianco al fienile. Ricordo che aveva degli alambicchi destinati alla distillazione degli umori del fiore, sotto a uno dei quali accendeva del fuoco. Noi bambini non eravamo graditi durante questo laborioso processo di estrazione, che richiedeva una sapienza e un’esperienza particolari, oltre che, ovviamente, una grande attenzione riguardo la tempistica.

Non sempre la lavanda era pronta per San Pietro. In certe stagioni, a causa dell’andamento climatico, era ancora presto per la raccolta durante quel giorno. In tal caso si rimandava a data più opportuna. Ma simbolicamente la lavanda era dedicata a questo santo, come se i profumi che se ne sprigionavano avessero potuto scacciare qualsiasi presenza malefica, dischiudendo le porte del Paradiso.
In certe località la lavanda viene invece raccolta a San Giovanni, e simboleggia la purificazione e la fertilità. Ricordiamo che per gli antichi Greci era pianta dedicata alla dea Venere.

DAL NOCINO UN LIQUORE CHE NASCE AL BUIO

A San Pietro si potevano raccogliere anche i malli delle noci.
Questi potevano essere raccolti anche in occasione della festività di San Giovanni, cui normalmente sono simbolicamente dedicati.
La noce, con il suo gheriglio racchiuso in un duro guscio, a sua volta protetto da uno spesso mallo, viene interpretata come un simbolo di protezione. Inoltre i tre strati richiamano l’idea della Trinità. Secondo Sant’Agostino questo frutto può essere considerato metafora di Gesù.
Tra San Giovanni (24 giugno) e San Pietro (29 giugno) la noce è già formata dentro ai suoi gusci, ma tutto il frutto si presenta ancora tenero, e si presta alla preparazione del liquore nocino, da bere tradizionalmente a Natale.
I malli si tagliano a fette o in quattro spicchi, scartando quelle noci che al suo interno dovessero presentarsi nere o danneggiate, e si pongono in alcool puro con aggiunta di zucchero. Il preparato dovrà essere posto al sole per 40 giorni, prima di essere conservato al buio fino al 31 ottobre.
Il liquore di noci o nocino ha proprietà digestive, al pari della noce da cui si ricava, ed anche antinfiammatorie ed antisettiche.

 

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