La temuta cimice asiatica e i suoi effetti sul frutto dell’albicocca.
Prosegue il viaggio alla scoperta dell’albicocca di Valleggia con Giovanni Minuto, direttore del Centro di Sperimentazione ed Assistenza Agricola. Dopo aver scoperto le caratteristiche del terreno, la potatura e gli insetti amici è il momento della cimice e dei batteri.
Arianna Codato
«C’è un nuovo parassita, temuto per molte piante, che colpisce anche l’albicocca in tutti gli stadi di maturazione– spiega Giovanni Minuto – la cimice asiatica, un insetto molto polifago, di bocca buona per intenderci».
Notare la presenza di questo insetto è facile, soprattutto se il frutto è ancora in accrescimento, se è presente la cimice infatti si possono notare sull’albicocca ancora verde bitorzoli e invaginazioni.
«Si tratta dei segni delle punture dell’insetto. Quando il frutto sarà maturo, aprendolo al suo interno sarà ricco di zone seccherecce, con un gusto all’assaggio amaro e piccante, il tipico sapore della saliva della cimice, il ben noto cimiciato, che da molto fastidio a numerose culture, dalle nocciole ai piccoli frutti e appunto all’albicocca». Il frutto nella zona colpita rimarrà verdeggiante e non commerciabile.
«Un’altra alterazione che si può notare nelle foglie facilmente trattabile è la bucatura – conclude Giovanni Minuto – Si tratta di un batterio che causa danni modesti a finire della primavera ma un trattamento con prodotti rameici risolve facilmente il problema».

Giovanni Minuto agronomo, è un esperto che può vantare nel suo curriculum interventi di portata europea, direttore del CeRSAA, il Centro di Ricerca, Sperimentazione e Assistenza Agricola fondato ad Albenga dalla Camera di Commercio di Savona, nonché rappresentante del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Agronomi.
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