Don Michele Farina tiene unita la comunità religiosa di Quiliano anche grazie alle moderne tecnologie digitali. MARCO OLIVERI
La Messa in diretta sulla pagina facebook e sul canale youtube durante il periodo di chiusura delle chiese; la 24 ore di preghiera online, con i giovani collegati tramite una videochiamata su skype, per prepararsi alla Pasqua, condividendo momenti di riflessione, silenzio e canti; la preghiera itinerante del Rosario, dagli altoparlanti, solitamente utilizzati durante le processioni, installati occasionalmente su un pulmino che ha attraversato il territorio quilianese, dove sono presenti quattro parrocchie, sparse per il centro e le frazioni.
È sfruttando le tecnologie moderne e reinventando il proprio ruolo attraverso idee originali e i mezzi di comunicazione, che il parroco di Quiliano don Michele Farina ha affrontato l’emergenza Covid-19.
Un modo nuovo di vivere la fede e rimanere in contatto con l’intera comunità che prosegue anche tuttora, durante la Fase 2: infatti, in questo mese, oltre alla consueta celebrazione dell’Eucarestia della domenica, don Farina sta svolgendo una serie di appuntamenti dedicati alla Madonna, sempre in diretta sui social network.
«Ogni venerdì, a partire dal tardo pomeriggio, proponiamo le occasioni di preghiera “Trenta minuti con Maria!” – spiega don Michele, giunto a Quiliano due anni fa, dopo un’esperienza all’estero, vissuta dal 2010 al 2018, in una missione diocesana a Cuba – si tratta di incontri a distanza che avvengono fuori dalle chiese, in luoghi del nostro comprensorio, diversi ogni settimana, dove sono presenti edicole mariane».
Iniziative a cui i fedeli quilianesi rispondono positivamente: «Il Coronavirus ci ha colto di sorpresa, un evento di cui nessuno, all’inizio, ha capito la portata, così è stato necessario ripensare tutte le attività – continua – le parrocchie non si sono mai fermate, anche se abbiamo dovuto cambiare le modalità di officiare le Messe e trovare nuove occasioni alternative per incontrarci, entrando nelle case delle famiglie, che sono diventate, virtualmente, piccole chiese domestiche».
Una fede che i Quilianesi vivono generalmente in modo semplice, come per tradizione: «Qui, c’è un credo religioso antico, tramandato di generazione in generazione e ancorato alla vita di tutti i giorni che, oggi, dev’essere riscoperto e rievangelizzato, avvicinando le persone alla parola di Dio anche attraverso l’incontro – conclude il parroco – la comunità locale mi ha accolto molto bene da subito, in un ambiente famigliare, in questi anni ho incontrato persone attente e particolarmente legate al territorio».
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