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WEHRMACHT E BOMBE A QUILIANO

La vallata quilianese ha vissuto direttamente la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, pagando un altissimo tributo di sangue. Numerose le strutture militari belliche su tutto il territorio: molto interessanti quelle ubicate a Valleggia. CHRISTIAN ALPINO LA VILLA DELLA WEHRMACHT Nella Villa Garroni si trovava il Comando Militare Tedesco della Wehrmacht, che contava circa 50 militari. […]

La vallata quilianese ha vissuto direttamente la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, pagando un altissimo tributo di sangue. Numerose le strutture militari belliche su tutto il territorio: molto interessanti quelle ubicate a Valleggia.

CHRISTIAN ALPINO
“Non fumare”: una scritta risalente al periodo bellico

LA VILLA DELLA WEHRMACHT

Nella Villa Garroni si trovava il Comando Militare Tedesco della Wehrmacht, che contava circa 50 militari. Il 25 aprile i militari tedeschi si ritirarono e lasciarono qui una piccola retroguardia composta da 10 militari con il compito di far esplodere i depositi di munizioni. Lungo tutta la collina alle spalle della villa, partendo dalla piazza e giungendo sino al Bricco della Croce, ancora oggi si trovano i resti di un vasto reticolo di trincee e di un piccolo bunkerino, probabilmente un posto di controllo, a difesa della stessa Villa Garroni ove era sito il comando Militare.

 

Uno degli utilizzatori del rifugio ha lasciato la propria firma

IL TOBRUK DI SAN PIETRO

Un altro interessante reticolo di trincee lo si può trovare lungo il crinale sopra San Pietro in Carpignano, sul confine con il Comune di Savona. Qui si può ancora osservare un interessantissimo nonché ancora integro Tobruk, però rovesciato su di un fianco. Il tobruk è una fortificazione militare difensiva di piccole dimensioni, comparabile con un piccolo bunker. Questo particolare tipo di fortificazione fu costruito per la prima volta, durante la seconda guerra mondiale, dagli italiani, e in seguito ulteriormente migliorato dai tedeschi, che lo adottarono su vari fronti di guerra. La struttura consiste in una camera corazzata, con una bocca sul tetto da cui sporgeva un mitragliere con la sua arma. Inoltre esistono almeno 3 ipogei militari, probabilmente piccole polveriere o dormitori militari. Molti altri rifugi antiaerei sono sparsi su tutto il territorio comunale: tre molto interessanti ma pericolosi da visitare sono siti a Tiassano.

Veramente degno di nota per le sue dimensioni e per la sua storia, è il Rifugio Pubblico Antiaereo di Valleggia.

Nel dopoguerra alcune parti del rifugio sono state riutilizzate. Qui una scritta polemica

IL RIFUGIO ANTIAEREO DI VALLEGGIA

Questo rifugio si trova appena alle spalle della piazza principale del paese, e fu voluto dal Comune per proteggere la popolazione dai bombardamenti. Siccome i lavori di costruzione procedevano molto a rilento e la qualità del lavoro era scadente, in data 26 agosto 1944 il Comune decise, al fine di portare a termine la costruzione del Rifugio, e deliberò di disdire all’Impresa Resca Emilio il contratto per la costruzione di un Rifugio Pubblico Antiaereo sito in Valleggia, e riconosciuta l’urgenza decise di affidare ad altra Impresa i lavori definitivi per l’esecuzione del suddetto Rifugio. Perciò il Commissario Prefettizio Nicolò Rebella, decise e deliberò di affidare i lavori all’Impresa degli Ingegneri Astengo e Savio di Savona, con la collaborazione di un funzionario della Prefettura. Per emergenza furono comunque scavati due piccoli rifugi nella roccia nei pressi del Rifugio Pubblico Questo rifugio fu collaudato solo nel 1946, ma comunque utilizzato dalla popolazione in caso di bombardamento, come ci è stato riferito da alcuni testimoni. Il Rifugio ha due ingressi ma, poco dopo l’ingresso “secondario” si presenta una frana che avvenne, quasi subito dopo il collaudo del rifugio. Il tratto dall’ingresso alla frana, infatti, si presenta puntellato, poiché quel tratto passa sotto una strada. All’interno si possono notare alcune scritte d’epoca e tracce dell’impianto elettrico originale. Questo rifugio non è molto distante da Villa Garroni.

Una frana blocca l’uscita ma rende pericolosa la frequentazione dell’ex rifugio

Per alcuni anni questo rifugio fu utilizzato come piccolo magazzino, ed ora si trova in stato di abbandono. Vista la fragilità della struttura e la mancanza pluridecennale di manutenzione, se ne sconsiglia vivamente l’esplorazione.

Desidero ringraziare sentitamente per le preziose testimonianze ed informazioni i signori Giovanni e Carlo, la signora Luciana (da bambina si rifugiò proprio nel Rifugio Pubblico assieme alla famiglia durante i bombardamenti), ed inoltre le signore Gabriella e Donatella per le preziose indicazioni ed informazioni.

LOTTA DI RESISTENZA E IL MARTIRIO DEI PARTIGIANI

Al Teccio del Terse’, poco distante dall’abitato di Roviasca, vi era un gruppo partigiano composto da otto persone, tra cui il giovane Francesco Calcagno catturato e fucilato presso il forte ottocentesco di N.S. Degli Angeli a Savona. Sempre a Roviasca fu ucciso Bruno Ferro, bimbo di appena 10 anni poiché sospettato di essere una staffetta partigiana.

In località Pilalunga, inoltre, fu ucciso il partigiano Almerigo Moschini, durante la ritirata dei nazifascisti, il 25 aprile, mentre a Valleggia presso il cimitero fu fucilato il giovane partigiano Ernesto DeLitta, nonostante il tentativo di salvarlo da parte del sacerdote don Angelo Genta, storico parroco di Valleggia.

Guarda i video:

Rifugio Pubblico Antiaereo di Valleggia: https://www.youtube.com/watch?v=b2VL_3kcN8U

Tre rifugi di Tiassano: https://www.youtube.com/watch?v=wb6chGXSnBY

Speleologia a Valleggia, primo sotterraneo esplorato: https://www.youtube.com/watch?v=0ruJEgt_xGI

Valleggia: secondo nuovo sotterraneo militare esplorato https://www.youtube.com/watch?v=yz1D3uFQDc8

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