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LA NATURA COME SALVEZZA

Danilo Nicora, insegnante di matematica e fisica, ci racconta come ha vissuto e come sta vivendo la pandemia.   SABRINA ROSSI     Ci sono storie legate a questa pandemia che si conoscono poco e che quindi meritano di essere raccontate. Una realtà che ancora oggi, dopo un anno, stiamo vivendo e che porta preoccupazione, […]

Danilo Nicora, insegnante di matematica e fisica, ci racconta come ha vissuto e come sta vivendo la pandemia.

 

SABRINA ROSSI

 

 

Danilo Nicora e le sue figlie

Ci sono storie legate a questa pandemia che si conoscono poco e che quindi meritano di essere raccontate. Una realtà che ancora oggi, dopo un anno, stiamo vivendo e che porta preoccupazione, disorientamento, tristezza, dolore. Sentimenti negativi che si percepiscono tra la gente, nell’aria e certamente questo clima non può lasciarci indifferenti.

Danilo Nicora vive a Valleggia, ha due figlie piccole, e lavora come insegnante di matematica e fisica a Savona. Ogni giorno, quindi, risultano necessari l’autocertificazione per motivare lo spostamento dal Comune per esigenze lavorative, la massima prudenza a scuola per evitare il rischio di contagio, il distanziamento, l’utilizzo della mascherina, la disinfezione delle mani.

Il lockdown? Per Danilo Nicora a Quiliano si è più fortunati che in città, grazie alla possibilità di fare passeggiate in mezzo alla natura.

“Ho avuto l’impressione – ha dichiarato  – di aver vissuto il lockdown meglio che nelle città. Avendo qui più vicinanza con le aree boschive, c’è stato modo di avere un minimo di libertà in più. Il territorio quilianese ha ancora fortunatamente delle zone naturali, che ci hanno concesso di vivere più liberamente e con la possibilità di fare passeggiate”.

Ma ai problemi legati alle restrizioni e alla pandemia si sono aggiunti quelli familiari: la perdita della nonna delle sue figlie.

“Purtroppo – ha dichiarato ancora l’insegnante  – la nonna delle mie figlie è stata male per conseguenze non legate al Covid, ed è mancata proprio durante il primo lockdown quando eravamo in zona rossa, nei primi giorni di aprile. Viveva a Genova, quindi gestire la malattia terminale e dopo anche la morte non è stato facile in quella fase. La madre delle bambine è dovuta successivamente mettersi in quarantena, perché non si sapeva se il Covid fosse tra le cause del decesso. Siamo stati isolati per un paio di mesi”.

Lutto, dolore, isolamento. Parole che ormai rimbombano nella nostra testa da un anno, ma nonostante tutto Danilo Nicora non si lascia abbattere, mantiene la calma e resta fiducioso nel vaccino.

 

Danilo Nicora, insegnante di matematica e fisica, con le sue figlie
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