Informazione web della Comunità di Quiliano

free wifi quiliano

P.zza Costituzione
Biblioteca

NASCE IL CAMMINO DEL PREBUGGIUN

Già il nome riempie la bocca. Prebuggiun. In Liguria è un termine evocativo, che nelle grandi città si veste di nostalgia. SABRINA ROSSI   Da quest’anno a Quiliano è il nome di un’opportunità e di una scommessa. Cinzia Pennestri, assessore all’outdoor e all’ambiente ha deciso di coniugare le due deleghe in una sintesi culturale, dando […]

Già il nome riempie la bocca. Prebuggiun. In Liguria è un termine evocativo, che nelle grandi città si veste di nostalgia.

SABRINA ROSSI

 

Da quest’anno a Quiliano è il nome di un’opportunità e di una scommessa. Cinzia Pennestri, assessore all’outdoor e all’ambiente ha deciso di coniugare le due deleghe in una sintesi culturale, dando vita a un progetto singolare, divertente e innovativo. Si sta studiando infatti la pianificazione di percorsi mirati, veri e propri itinerari dedicati al prebuggiun.

LA RICETTE DELLA TRADIZIONE

A molti il termine non vorrà dire molto, ma buongustai e liguri doc sanno che con questa parola si intende un insieme di erbe commestibili, almeno 7 (le più usate sono borragine; grespino dei campi; caccialepre; tarassaco; cicoria selvatica; costolina; papavero), che costituisce un amalgama selezionato di erbe spontanee cucinate grazie a un rapida bollitura, che si può usare per condire e insaporire varie pietanze, dai primi piatti alle frittate, passando per le torte, le focacce o il ripieno dei ravioli, dei pansotti, ai polpettoni. Una volta era la prerogativa delle massaie, soprattutto nei giorni di festa, andare per prati alla ricerca di queste erbe, poi per un certo periodo le si riusciva a trovare nei negozi di verdura, e i ristoranti che riuscivano ad accaparrarsele per confezionare piatti con questo alimento erano molto ricercati. Il tempo, il passare delle mode, soprattutto l’inquinamento e la mutazione delle colture hanno cancellato il prebuggiun dalle ricette.

AMBIENTE E RILANCIO GASTRONOMICO

Un ritorno alla raccolta, oltre a un rilancio enogastronomico per la zona, sarebbe anche l’indicatore di una qualità dei terreni e dell’ambiente, un recupero, una sorta di consacrazione fiorita di tutto l’ecosistema quilianese che, concedeteci l’accostamento passerebbe di bocca in bocca.
Il progetto, già in fase avanzata si propone di individuare campi e zone dove sorgono queste erbe, delimitare le zone e indicarle, e organizzare in determinati giorni passeggiate di studio e raccolta.

ESPERTI E RUOLO DEL COMUNE

Gli esperti sono fondamentali. Non dimentichiamo di sottolineare infatti che oggi è più difficile reperire in modo tradizionale queste erbe perché sono sempre più rare le persone in grado di riconoscerle e quindi la loro presenza ha un duplice motivo: da una parte quella della scelta, della individuazione e raccolta delle erbe giuste e dall’altra un rispetto dell’ecosistema che, una raccolta libera non garantirebbe. Infatti le persone indicate dall’amministrazione comunale di Quiliano, oltre a evidenziare le caratteristiche e le finalità del progetto daranno anche indicazioni per cottura e cucina delle erbe, ma anche sorveglieranno che la passeggiata e la raccolta non si trasformi in razzia e devastazione, come spesso è accaduto in simili situazioni altrove.

L’OBBIETTIVO TURISMO E ECONOMIA

Il progetto è articolato, e mira come scopo ad avvicinare sia all’individuazione di specie commestibili, ma anche allo studio della flora autoctona del quilianese. La finalità, inoltre, è anche quella di rilanciare e privilegiare un turismo lento, ragionato, creativo e culturalmente legato al territorio.
“Indicativamente – ha sostenuto l’assessore Cinzia Pennestri – tendiamo a individuare due periodi all’anno per la raccolta delle erbe. La primavera e l’autunno. In modo che la fioritura sia adeguata alla richiesta e anche al concetto che abbiamo in mente di avvicinare le persone a un modo nuovo e diverso di concepire natura, ambiente nel suo insieme e nella valorizzazione e riscoperta delle tradizioni, non dimenticando l’economia locale che resta un punto di riferimento”.

Articoli correlati

Di