Riaperta dallo scorso lunedì 24 ottobre la storica edicola di via Roma 31 a Quiliano con la nuova gestione di Gianni Sapia
ANDREA OLIVERI
Un’edicola di paese per la gente del paese: è questo il ruolo a cui ambisce Gianni Sapia, 54 anni, residente da qualche tempo a Quiliano e titolare, dallo scorso 24 ottobre, della storica edicola sita tra via Roma e via delle Scuole.
“Ho fatto diverse cose nella mia vita ma adesso sento di voler vivere tranquillo – esordisce il novello edicolante – e questa mi è sembrata l’occasione giusta”. La nuova gestione non si discosterà molto dalle precedenti: “Faccio un po’ di cartoleria, poi tutto quello che riguarda il giornalaio, quindi quotidiani, riviste, fumetti – illustra Gianni – ma punto anche tanto sui giochi per bambini, su Superenalotto e Gratta & Vinci”. Non solo, da “L’Edicola” – questa la denominazione attuale – è possibile usufruire anche di servizi come fotocopie, scansioni, stampe, biglietti per il bus “e presto avrò la possibilità di far pagare le bollette, di ricaricare i telefoni e le carte prepagate – continua il neo giornalaio – bisogna tenere conto che queste cose hanno tutte dei costi fissi che tutti i mesi bisogna pagare, quindi devo fare prima un’indagine su cosa è conveniente scegliere”. Due settimane sono pochissime per farsi un’opinione sull’andamento della nuova gestione, tuttavia Gianni Sapia è fiducioso: “Non avendo mai fatto questo tipo di lavoro non riesco ancora a dire se sto guadagnando abbastanza oppure no, penso che lo scoprirò col tempo, quando inizierò a pagare tutto quello che ho ordinato finora – ammette – la sensazione però è buona, chi viene a comprare è contento che l’edicola abbia riaperto e spera che duri”. Già perché questo esercizio, noto come l’edicola “della Nadia” prima e come “Edicola & Cartoleria di Dani” dopo, è sempre stata un punto di riferimento per la comunità quilianese (e non solo): “Un’edicola di un paese lavora con la gente del paese, qui non siamo a Noli o a Varigotti che d’estate puoi lavorare anche col turismo” precisa Sapia, consapevole del ruolo che andrà a ricoprire la sua attività; tuttavia è sorpreso di come la gente qui mantenga il rito, nell’era digitale attuale in cui notizie e informazione viaggiano soprattutto su Internet, dell’acquisto mattutino del giornale nella sua forma tradizionale, quella cartacea: “Pensavo meno, anche se dovendo dire la verità, la fascia d’età di chi lo compra è abbastanza alta, i più giovani hanno almeno la mia età – commenta – io comunque i giornali li porto ai bar vicini e ho notato che la gente li legge, anche i più giovani: magari non li cercano ma se li trovano, un’occhiata ce la danno”.
Nel 2022 in edicola sembra resistano ancora i fumetti: “Ho venduto uno “Zagor” che non avrei mai pensato di vendere, invece è venuto a prenderlo un signore piuttosto anziano l’altro giorno” racconta Gianni; ma non si pensi che il fumetto sia una cosa per giovani, anzi, i giovanissimi sembrano attratti più dalle carte da gioco: “La cosa che mi hanno chiesto in tanti sono le carte dei Pokémon, infatti le ho ordinate e arriveranno presto”.
Come tutti i lavori, anche quello dell’edicolante ha i suoi pregi e i suoi difetti: “Personalmente la cosa che mi pesa di più è doversi alzare presto alla mattina – ammette – a me piace dormire, invece devo svegliarmi alle sei meno un quarto per aprire per le sette; in realtà devo venire in negozio un po’ prima per sistemare tutti i giornali che arrivano freschi di stampa”. A tal proposito, come orari, “L’Edicola” è aperta al mattino dalle 7 fino alle 13 e al pomeriggio dalle 16 fino alle 19 (la domenica e i festivi solo il mattino dalle 8, 30 alle 12, 30) e per adesso non osserva una giornata di chiusura: “Però sto pensando di prendermi un pomeriggio oltre alla domenica, per avere tempo di pensare un po’ anche a me” dichiara Gianni che, da nuovo esercente, non nasconde tuttavia un po’ di preoccupazione per il tempo in cui viviamo, con lo spettro dei rincari e di non riuscire a far fronte a tutte le spese: “Io non sono molto anziano ma neanche molto giovane, qualcosa nella mia vita ho visto e ho fiducia nel futuro – conclude – se in Italia dovesse andar male, faccio presto ad andare da un’altra parte: ho il giusto timore che bisogna avere in questi casi ma niente di parossistico, ho la giusta paura che ci vuole per vivere”.
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