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IL PRATO DI LAURA (5)

UN PREBUGGIUN CONTRO L’INVECCHIAMENTO Erbe commestibili spontanee: un’inesauribile fonte di salute. E in più sono buone. LAURA BRATTEL   Le erbe commestibili spontanee non sono solo buone, ma costituiscono anche un ottimo apporto di cibo in periodi di carestia. Per fortuna, il lungo periodo di pace nel quale ci troviamo a vivere e il benessere […]

UN PREBUGGIUN CONTRO L’INVECCHIAMENTO
Erbe commestibili spontanee: un’inesauribile fonte di salute. E in più sono buone.

LAURA BRATTEL

 

Le erbe commestibili spontanee non sono solo buone, ma costituiscono anche un ottimo apporto di cibo in periodi di carestia. Per fortuna, il lungo periodo di pace nel quale ci troviamo a vivere e il benessere cui siamo abituati scongiurano da certi rischi.
I mali che affliggono la nostra società sono ben altri: obesità, diabete, ipertensione, problemi cardiaci, stress e malattie psicosomatiche correlate. Ed è proprio qui che, ancora una volta, la Natura ci fornisce un rimedio spontaneo per garantirci nuovamente la salute.

Le piante commestibili spontanee, come ci insegnavano Plinio, Galeno, Dioscoride e altri attenti botanici del passato, conservano ancora intatti i loro benefici per il nostro corpo.

UNA MINIERA DI VITAMINE E SALI MINERALI

Esse sono innanzitutto ricche di vitamine e sali minerali fondamentali per il buon funzionamento dell’organismo degli esseri umani, e rispetto alle verdure coltivate spesso ne contengono in misura superiore. L’apporto di vitamina C è particolarmente significativo, ma spesso troviamo anche il complesso del gruppo B, oltre a vitamina A ed E. Inoltre sono sostanziali gli apporti di sodio, potassio, fosforo, magnesio, ferro, zinco, rame e iodio, in misura variabile a seconda delle specie. Ciascuno di questi oligoelementi esercita una specifica azione protettiva all’interno del nostro corpo e ne garantisce il corretto funzionamento.

L’ortica (Urtica dioica) vanta un apporto di ferro pari a cinque volte quello degli spinaci

L’ORTICA BATTE GLI SPINACI 5 A 0

Riguardo al contenuto, pensiamo che una specie come l’ortica vanta un apporto di ferro pari a cinque volte quello di una stessa quantità di spinaci, e di vitamina E pari a sette volte.
Interessante, in certe specie, l’importante presenza di Omega-6 e acido linoleico, considerati essenziali per il nostro organismo. È il caso della borragine, da noi nel territorio quilianese tradizionalmente usata in purezza per la famosa torta pasqualina.
Come tutte le verdure, le specie selvatiche contribuiscono ad assicurarci un ottimo quantitativo di fibra, utile per regolare le funzioni intestinali, ma contengono anche principi attivi che esplicano un’azione depurativa più profonda.
In particolare molte di queste piante esercitano sull’organismo un’azione diuretica e drenante, in grado di eliminare eventuali tossine e scorie dannose. Ricordiamo, ad esempio, che fa parte del “prebuggiùn” una pianta come la costolina (Hypochaeris radicata), cui il mondo scientifico sta tributando i doverosi onori poiché presenta proprietà chelanti, ossia in grado di ridurre significativamente un eventuale accumulo di metalli pesanti nell’organismo.

DIABETE? ECCO LA COSTOLINA

L’azione diuretica e drenante esercitata sul nostro corpo è utile nei casi di diabete e per ridurre gli accumuli di grasso, combatte la cellulite, purifica il corpo dall’interno e rende la pelle più luminosa.
Si tratta di un’azione che ha un grande pregio nei confronti di organi quali fegato, intestino e reni.
In particolare, queste verdure selvatiche esercitano nei confronti del fegato la loro funzione specifica epatoprotettiva, specialmente quelle essenze dal sapore amarognolo come tarassaco, cicoria e boccione maggiore. Queste sostanze amare infatti stimolano la secrezione gastrica e biliare, favorendo i processi depurativi. Forse non è un caso che queste verdure siano presenti al termine dell’inverno, quando tutto l’organismo ha la necessità di rinnovamento e purificazione, per prepararsi al caldo della bella stagione.
Un fegato sano permette di liberarsi più velocemente da eventuali tossine e di potenziare le difese immunitarie, oltre a favorire un miglior funzionamento di tutti gli altri organi.

Il tarassaco (Taraxacum officinale) contiene carotenoidi in misura maggiore alla carota stessa

LA FONTE DELLA GIOVINEZZA È NEI PRATI

Non dimentichiamo poi il prezioso contenuto di antiossidanti in questi vegetali spontanei: flavonoidi, antocianine, polifenoli e carotenoidi, per non citarne che alcuni, rappresentano uno straordinario bagaglio di elementi chimici benefici per la salute. Queste sostanze si trovano nelle specie selvatiche in misura molto maggiore rispetto a quelle orticole domestiche, in quanto il loro accumulo avviene soprattutto nelle parti più coriacee e fibrose della pianta.
Pensiamo, ad esempio, che il tarassaco contiene carotenoidi in misura di gran lunga maggiore alla carota stessa.
Le sostanze antiossidanti combattono i radicali liberi, molecole instabili causate da stress ossidativo, proteggendoci quindi da processi infiammatori molto dannosi per tutto l’organismo. Tali processi infiammatori possono determinare l’insorgere di diverse malattie, non da ultimo le formazioni tumorali, e sono responsabili del deterioramento precoce della pelle.

Il consumo di un alimento così buono e straordinario come il “prebuggiùn”, quindi, mantiene a livelli ottimali la nostra salute e ci preserva dall’invecchiamento.
La vera fonte della giovinezza si trova nei prati e il suo elisir reca un nome familiare: “prebuggiùn”.

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