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CALCIO, SI RIPARTE CON LA TESTA

Giorgio Landucci prima della pandemia era ai vertici di una società vincente ed era un presidente vittorioso. Adesso parla di calcio, dimenticando pancia e cuore, ma ragionando solo di testa. SABRINA ROSSI   Questo campionato è un’incompiuta? “Sono convinto che questa stagione ormai sia terminata – ha dichiarato il presidente del Quiliano&Valleggia Giorgio Landucci – […]

Giorgio Landucci prima della pandemia era ai vertici di una società vincente ed era un presidente vittorioso. Adesso parla di calcio, dimenticando pancia e cuore, ma ragionando solo di testa.

SABRINA ROSSI

 

Questo campionato è un’incompiuta?

“Sono convinto che questa stagione ormai sia terminata – ha dichiarato il presidente del Quiliano&Valleggia Giorgio Landucci – Le decisioni sui punti e le classifiche verranno poi prese dalla Federazione magari consultandosi con qualche Società e rappresentanze. Per quanto riguarda l’aspetto sportivo, la stagione dovrebbe finire congelata, come è successo nelle annate 1943-1944 e 1944-1945 in cui gli unici due campionati della storia del calcio italiano a tutti i livelli sono saltati a causa della guerra. Non è una situazione analoga per certi aspetti, per altri possono esserci somiglianze. Non ci sarebbe nulla di male se i campionati fossero fermati e salvati. È una situazione con troppe implicazioni che richiede ragionamenti profondi e scrupolosi”.

Voi eravate primi, una scelta così danneggia tifosi e casse:

“In classifica, prima della sospensione di ogni evento sportivo e della chiusura degli impianti a causa del COVID-19, il Quiliano&Valleggia era la prima squadra dei playout. Si aspettano quindi decisioni in merito al campionato sospeso, per noi la scelta migliore sarebbe quella di annullare la stagione, lasciar passare questo momento di emergenza e riprendere i campionati da zero, rifacendosi ai risultati dell’anno precedente. Lo sport è anche questo, non solo risultati”.

Soldi, il campionato è stato un bagno. Il futuro?

“Rimane una stagione incompleta con spese e ricavi e visto che non c’è scopo di lucro per la nostra società la situazione resterebbe invariata. Nel futuro potrebbe cambiare qualcosa in negativo se l’emergenza si protrae. Diversi proventi e contributi necessari al sostentamento, alla vita della società potrebbero venire a mancare. Stiamo quindi cercando una via di uscita. Dispiace che la stagione non sia stata conclusa, ma di fronte ad altre situazioni più gravi come quelle sanitarie non esiste il paragone”.

Incertezze, problemi, rischi. Che cosa si aspetta dal calcio?

“Noi amiamo questo sport e crediamo in questa società. Il Quiliano calcio è pronto a ripartire quest’anno ancora più determinato di prima. Però non possiamo dimenticare che cosa è avvenuto attorno ai campi di pallone, nelle famiglie, i disagi, i dolori le ripercussioni economiche e sanitarie. Noi non ci arrendiamo, ma nell’andare avanti dovremo tenere conto di come è cambiato non solo il mondo del calcio, ma il mondo in generale. Niente è come prima”.

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