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COME SI SEGNAVANO GLI STRAPPI

In un passato in cui non esistevano cure e medicinali efficaci, guaritori e guaritrici con un “dono” speciale praticavano le segnature. Interpretate come un atto d’amore verso il prossimo, venivano utilizzate per guarire persone da malattie, disturbi del corpo e dell’anima. Uno tra questi, gli strappi muscolari. SABRINA ROSSI   Un altro disturbo che un […]

In un passato in cui non esistevano cure e medicinali efficaci, guaritori e guaritrici con un “dono” speciale praticavano le segnature. Interpretate come un atto d’amore verso il prossimo, venivano utilizzate per guarire persone da malattie, disturbi del corpo e dell’anima. Uno tra questi, gli strappi muscolari.

SABRINA ROSSI

 

Un altro disturbo che un tempo si “curava” attraverso antichi riti magici, in mancanza di trattamenti e terapie adeguate, è lo strappo. Gli strappi sono lacerazioni di alcune fibre muscolari, causate da una contrazione violenta, scatti improvvisi, sollevamenti in ambito sportivo o lavorativo. Provocano dolore acuto nella parte lesionata, gonfiore fino a evidenti ematomi.

Alcuni oggetti usati per le segnature

Esisteva in particolare un metodo, secondo la tradizione popolare, per segnare gli strappi nella regione lombo-sacrale. Definiti come “sinistri”, gli strappi venivano trattati senza la presenza fisica del “paziente”. Una volta conosciuto il nome del “sinistrato”, veniva messo sul fuoco un barattolo pieno d’acqua, al quale venivano aggiunti due pezzi di stelo di paglia o grano (senza nodi) disposti a croce e alcuni ingredienti segreti. Quando l’acqua cominciava a bollire, veniva versato l’intero contenuto in un piatto appoggiato poi sul davanzale di una finestra rivolta a occidente. Il guaritore, o guaritrice, pronunciava una formula segreta al calar del sole guardando il contenuto del piatto, ma lo ritirava successivamente dal davanzale al sorgere del sole. Alcuni guaritori gettavano il contenuto nel fuoco una volta ritirato dal davanzale, altri invece, quando il contenuto veniva rovesciato sul piatto, vi posizionavano sopra anche il barattolo capovolto e su questo ponevano due rametti di olivo benedetto sistemati a forma di croce. Il tutto veniva poi lasciato in un qualunque luogo della casa, finché lo strappo non scompariva.

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