In un passato in cui non esistevano cure e medicinali efficaci, guaritori e guaritrici con un “dono” speciale praticavano le segnature. Interpretate come un atto d’amore verso il prossimo, venivano utilizzate per guarire persone da malattie, disturbi del corpo e dell’anima. Uno tra questi, la “maglia” o ulcera dell’occhio.
SABRINA ROSSI
Prosegue il nostro viaggio tra riti magici, esoterismo e antiche tradizioni, che un tempo venivano praticati in assenza di trattamenti e cure efficaci.
Per i lettori di Quilianonline, oggi parleremo della “maglia” o ulcera dell’occhio. Si potrebbe trattare di un leucoma causato da un’infiammazione della cornea o più semplicemente da un corpo estraneo. Una patologia che può provocare prurito, gonfiore, bruciore con lacrimazione eccessiva, arrossamento all’interno dell’occhio, vista offuscata.
Secondo la tradizione popolare, come avveniva nel caso delle verruche (https://www.quilianonline.it/come-eravamo/come-si-segnavano-le-verruche/), anche le maglie venivano distinte dai segnatori in maschi e femmine, perché il segnatore poteva “guarire” solo quelle del suo stesso sesso. La malattia veniva trattata, attraverso le segnature, con segni di croce tracciati con medaglie d’argento oppure d’oro o col pollice destro bagnato di saliva.
Ma si poteva utilizzare, secondo il rito popolare, anche un altro metodo. Esso consisteva nello spruzzare nell’occhio malato del “paziente” delle gocce di una qualche sostanza, che poteva essere il sangue del segnatore fatto uscire bucandosi un dito, oppure dell’acqua messa in un piatto a cui era stato aggiunto del sale. La sostanza veniva spruzzata sull’occhio malato, intingendovi la mano destra del segnatore mentre ciò che avanzava nel piatto veniva buttato nel fuoco.
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