ANDREA OLIVERI
Era il 19 giugno 1950 quando il cuore di Davide Canonero cessò di battere; la causa ufficiale della morte fu una grave malattia che l’affliggeva da tempo, nonostante la sua giovane età. Ma chi conosce la sua storia sa che tale malattia non era stata contratta per caso, destino o per sfortuna, ma era diretta conseguenza della ferocia nazifascista di qualche anno prima, ai tempi della lotta di Resistenza. Davide era nato a Savona il 2 luglio 1934 e abitava in via Termi a Valleggia con i suoi genitori, onesti contadini mai immischiati in azioni di guerra né tantomeno delatori di partigiani. Valori che erano riusciti a trasmettere al loro Davide che, nel 1944, venne prelevato da militi nazifascisti; questi ultimi volevano sapere dove fossero accampati i partigiani nella zona e credevano che un ragazzino come lui fosse facile da piegare ai loro voleri, o quantomeno facile da spaventare. Venne perciò sottoposto ad un duro interrogatorio, ma Davide non fece la spia, non tradì quei ragazzi poco più grandi di lui che soffrivano paura e freddo e rischiavano la pelle ogni giorno in montagna. Forse non li conosceva personalmente, ma aveva fatto di sicuro in tempo a sentirne parlare e a convincersi che costoro erano i buoni, quelli dalla parte giusta. Davide sapeva che era arrivato il giorno in cui anche lui era chiamato a fare la sua parte e rifiutò qualsiasi tipo di collaborazione con chi praticava la violenza. Per questa sua decisione venne selvaggiamente picchiato e torturato per lungo tempo: la furia fascista si abbatté sulle sue giovani ossa che rimasero irrimediabilmente segnate. Riuscì a sopravvivere e venne rilasciato, ma era solo questione di tempo: troppo gravi furono le percosse e le sevizie subite. Si spense poche settimane prima del suo sedicesimo compleanno, dopo sei interminabili anni di calvario: la guerra era da poco terminata, tuttavia anche il suo nome, seppur a distanza di tempo, andava ad aggiungersi alla lista delle vittime bianche del nazifascismo. E apparteneva a quella degli eroi che si batterono per una giusta causa, quella della Libertà.
Davide Canonero (Savona, 1934 – Quiliano, 1950)
FONTI:
G. Patrone, I primi cinquant’anni del Novecento quilianese: Quiliano 1900-1945: scelte amministrative e avvenimenti (Coop. Tipograf, Savona, 2015)
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