Il Convento dei padri Cappuccini domina l’intera valle di Quiliano.
CHRISTIAN ALPINO
Secoli addietro, due strade per arrivarvi per accontentare il potere laico e quello ecclesiale, un’intensa vita religiosa e di assistenza per il borgo e la sua gente. Ma tutto era nato dalla volontà e dalla fede di un singolare padre cappuccino che, secondo le cronache dell’epoca andava in estasi, era capace di fare miracoli e aveva il dono della profezia. Il convento è rimasto, di Antonio Saccarello se ne è persa quasi la memoria, anche se il Convento da lui voluto rimane sempre un punto di riferimento nel panorama della valle.
A DUE PASSI DAL CENTRO
Il Convento dei Cappuccini di Quiliano è facilmente raggiungibile, partendo da Piazza della Costituzione e giungendo a via Giardino (dietro il palazzetto dello Sport), ove si può ammirare l’antico muro in pietra che segnava il confine tra i possedimenti savonesi e quelli genovesi. Salendo lungo via Giardino si giunge al medievale quartiere di Morosso. Da qui, oltrepassando un antico archivolto si prende in salita il prosieguo di via Convento, fino a giungere al cinquecentesco edificio religioso.
PADRE CHERUBINO DA QUILIANO
Nel quartiere di Gagliardi a Valleggia, nel 1528 nacque da una famiglia di contadini Padre Cherubino, al secolo Antonio Saccarello, fondatore del Convento dei Cappuccini di Quiliano.
Secondogenito di sei fratelli, sin da bambino si dimostrò incline alla preghiera e si distinse per le sue opere di carità: il piccolo Antonio infatti era solito distribuire ai poveri la sua porzione di pane che gli veniva data prima della cena.
All’età di 18 anni, rimase colpito dall’omelia di un frate cappuccino, e decise quindi di prendere i voti per servire Dio nella Religione dei Cappuccini.
Da Savona fu inviato al Convento di San Barnaba a Genova, dove nel 1546 ricevette l’abito, assumendo il nome di Padre Cherubino da Quiliano.
Passarono alcuni anni, ed il frate quilianese fu nominato dapprima Guardiano e successivamente Padre Guardiano, carica che ricoprì per molto tempo.
Trascorreva le sue giornate dedicando molto tempo alla preghiera, e molte volte fu trovato in estasi davanti al crocefisso. Molte sono le guarigioni miracolose che gli sono attribuite: la vista a molte persone cieche, tra cui Maria Perosa di Sestri Ponente, che era non vedente da molti anni. Inoltre avrebbe guarito, da una lunga e continua febbre i due figli di Leonora Spinola. Molti altri poi sarebbero stati i miracoli da lui compiuti tra Genova, Novi, Sestri Ponente, Quiliano, Savona, dove tra le persone che avrebbe guarito ci sarebbero stati Geronima Pollero figlia di Stefano Polleri e Tomasina Robbia.
Secondo gli agiografi avrebbe avuto anche il dono della profezia. Trasferito a Savona, confidò ad un altro frate che non sarebbe rimasto a lungo in quella città: infatti, dopo non molto, fu colpito da una leggera febbre, si aggravò e ricevette quindi i sacramenti, aspettando fiducioso la venuta del Signore.
Morì il 29 agosto 1612, all’età di 84 anni.
IL CONVENTO DEI CAPPUCCINI DI QUILIANO
Attorno al 1570, Padre Cherubino da Quiliano, decise di far costruire una chiesa con annesso convento, nella sua vallata.
Da poco si era concluso il Concilio di Trento (1563), il cui obiettivo era contrastare la Riforma Protestante e dare nuovo impulso e vigore all’attività ecclesiale.
In questo contesto storico, quindi, attorno a Padre Cherubino si raccolsero tutti i fedeli della vallata di Quiliano: venne costituito un Comitato al fine di concretizzare l’idea dell’amato frate cappuccino. Venne ottenuto il consenso dal Padre Provinciale dei Cappuccini, da Genova, perciò il Comitato diede il via alla raccolta di offerte e fondi per poter eseguire nella pratica il progetto; contemporaneamente venne scelto il terreno su cui edificare il convento e la chiesa.
Il sito scelto era in posizione sovrastante il quartiere di Morosso, quindi posta a metà tra Quiliano poder di Genova e Quiliano poder di Savona.
Quella di Morosso non fu quindi una scelta casuale: la collina ove sorge questo quartiere medioevale è infatti posta tra il torrente Quiliano ed il torrente Quazzola; dalla val Quazzola passava l’antica via romana Aemilia Scauri, ancora utilizzata nel Medioevo: essa metteva infatti in comunicazione Vado Ligure (la romana Vada Sabatia) con la Val Bormida e quindi il Piemonte.
A Quiliano, come detto, vigeva una particolare suddivisione giuridica del possesso della vallata:
1. Quiliano poder di Genova, ex proprietà allodiale del Vescovo di Savona
2. Quiliano poder di Savona, ex proprietà feudale degli Aleramici.
Perciò i fedeli di Padre Cherubino dovettero affrontare la difficile scelta del sito su cui costruire il convento, e la collina di Morosso fu la soluzione ideale poiché posta a metà tra i due possedimenti, in posizione sopraelevata e panoramica, ed inoltre aveva un accesso indipendente per i cittadini di Quiliano poder di Genova, ed un accesso indipendente per i cittadini di Quiliano poder di Savona. Le due strade di accesso partivano dalla via Aemilia Scauri e giungevano al Convento senza mai intersecarsi e senza mai uscire dal proprio territorio di appartenenza: erano quindi evitati e scongiurati tutti i problemi di ordine politico e giuridico.
I lavori di costruzione ebbero quindi inizio nel 1575, e terminarono il 18 ottobre 1588 con la consacrazione della Chiesa a Maria Signora degli Angeli, tuttora patrona di Quiliano e festeggiata ogni anno il 2 agosto.
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