Tra i quartieri più antichi di Valleggia, possiamo ammirare il quartiere Gagliardi. Una località ricca di storia, di arte, ma soprattutto di fede.
SABRINA ROSSI
Secondo la tradizione, il toponimo Gagliardi è di origine latina, invece, secondo alcuni studiosi, deriva dal termine longobardo “gahagium”, terreno riservato, e “warda”, custode; con il vicino toponimo “fornacca”, terreno a pascolo, si è ipotizzata una possibile occupazione e utilizzo del luogo da parte di gente di origine longobarda.
Giungendo da Valleggia Superiore, si arriva in località Gagliardi. Si può notare subito la prima casa sulla destra: proprio qui, verso la metà del XVI secolo, nacque Padre Cherubino Saccarello da una famiglia di contadini, fondatore del Convento dei Cappuccini di Quiliano nel 1588.
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Noto sin da bambino per le sue opere di carità, Antonio Saccarello all’età di diciotto anni rimase colpito dall’omelia di un frate cappuccino; decise così di prendere i voti e assunse il nome di Padre Cherubino da Quiliano. Particolarmente apprezzato e amato sia dalla popolazione, sia dai suoi confratelli per le sue attività tra Savona e Genova, arrivò presto a ricoprire incarichi di padre guardiano e di padre provinciale. Inoltre, vennero attribuiti a Padre Cherubino il dono della profezia e alcune guarigioni miracolose a Quiliano, Savona e Genova.
Morì all’età di 84 anni, il 29 agosto 1612.
Ma nel quartiere Gagliardi troviamo anche Villa Lomellini (attualmente Garroni-Carbonara) costruita su un nucleo molto antico risalente intorno al Trecento/Quattrocento. Nel 1766 venne annessa alla villa una cappella dedicata a Santa Rosalia, ormai da tempo chiusa al culto.
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Inizialmente la villa fu di proprietà della famiglia Benso, poi passò alla marchesa genovese Rosa Luiselli, vedova di Lomellini, che restaurò l’edificio e la cappella in cui si fece seppellire. Infine, diventò proprietà della famiglia Garroni-Carbonara.
Per saperne di più:
-“Vie Storiche del Quilianese”, AA.VV., Quiliano, 2009.
-“Valleggia”, brochure sui percorsi storici valleggini, testi di Christian Alpino, pubblicazione a cura del C.I.V. “Vivi Valleggia”.
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