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LA VILLA NELLA STORIA

Viaggio all’interno di Villa Garroni, unica villa genovese sul territorio di Quiliano con quattro secoli di storia alle spalle, da Napoleone ai giorni nostri. ANDREA OLIVERI Le ville “genovesi” erano le residenze che le grandi famiglie del capoluogo ligure erano solite far costruire, tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, in località di […]

Viaggio all’interno di Villa Garroni, unica villa genovese sul territorio di Quiliano con quattro secoli di storia alle spalle, da Napoleone ai giorni nostri.

ANDREA OLIVERI

Le ville “genovesi” erano le residenze che le grandi famiglie del capoluogo ligure erano solite far costruire, tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, in località di villeggiatura fuori dal centro cittadino, al fine di trascorrervi i periodi migliori dell’anno, come l’estate o le festività.

Tra le numerose dimore storiche che Quiliano vanta all’interno del suo territorio, Villa Garroni è l’unica che risponde a queste caratteristiche: “La costruzione venne iniziata alla fine del Seicento ed ultimata nel 1712, anno in cui Filippo Garroni, podestà di Vado Ligure, decide di lasciare la sua abitazione di Palazzo Garroni in piazza Cavour per stabilirsi nella dimora quilianese – afferma Enrico Auxilia, attuale comproprietario della villa e diretto discendente, da parte di madre, della famiglia Garroni – da allora per tutti i secoli successivi, la villa verrà sempre abitata dai membri della famiglia e dagli eredi”.

Villa Garroni sorge sulle alture della collina Morosso che sovrasta Quiliano e che negli anni costituiva un importante collegamento con il Nord Italia in quanto confinava con l’antica strada romana Aemilia Scauri: “Prima che la vallata venisse deturpata dalla costruzione di brutture come le fabbriche Sarpom ed Enel prima e dalla speculazione edilizia dei palazzi dopo, da Villa Garroni si vedeva il mare”, afferma con nostalgia Auxilia.

La dimora storica si presenta composta in due parti: la componente di sinistra, risalente al 1700 e quella di destra, del primo Novecento; l’intera facciata è percorsa da un lungo terrazzo che, oltre a dare l’accesso alle stanze del primo piano, dà la vista sul piccolo giardino sottostante.

Oltre alle due stanze da letto e dal soggiorno, dotati di lampadari, mobili d’epoca di pregio e alti comodini su cui campeggiano le foto dei numerosi discendenti della famiglia Garroni durante i secoli, la Villa dispone anche di una cappella privata e consacrata, percorsa da un tappeto che conduce all’altare in legno e che viene tuttora utilizzata per cerimonie religiose e matrimoni.

Come villa “genovese”, di concezione alessiana, Villa Garroni è profondamente legata al territorio e alle sue produzioni agricole: “La cantina al suo interno è un mausoleo e ha grandi dimensioni proprio perché all’epoca si produceva vino in quantità impensabili per oggi – illustra ancora il proprietario – c’era un grosso tino dove si pestava l’uva coi piedi. Ancora oggi qui facciamo il nostro Buzzetto, seppure in piccola produzione; una volta si faceva anche il Granaccia ma purtroppo s’è perso”.

Al di là della suo valore artistico-architettonico, Villa Garroni è un posto speciale ed unico soprattutto per la storia, per le epoche che ha attraversato – che rivivono ancora tuttora al suo interno – e i personaggi che ha ospitato: “Nel Novecento ha abitato la villa l’ingegnere architetto Pierluigi Nervi – ricorda con orgoglio Auxilia – nel secolo precedente l’avvocato Luigi Cesare Garroni e tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento il medico Giobatta Garroni“. Nervi, cugino dei Garroni, è celebre per aver progettato e realizzato opere come la stazione ferroviaria di Savona, quella degli autobus a New York, il Grattacielo Pirelli di Milano, il Teatro Augusteo di Napoli e gli stadi di Roma e Firenze; il secondo per aver lavorato presso il Ministero delle Finanze a Torino, in stretto legame quindi con la storia del Regno di Sardegna e del Regno d’Italia; infine, il terzo, per i suoi rapporti con Napoleone ai tempi della Prima Campagna d’Italia: il dottor Garroni conobbe Bonaparte nel 1794 e prese parte come medico alla battaglia tra francesi e austriaci svoltasi nella zona di Madonna del Monte, Zinola e Tiassano per assumere successivamente la nomina, nel 1797, di Comandante delle Forze Armate di Savona.

Personaggi influenti e stimati oltre i confini regionali e nazionali, protagonisti di epoche differenti ma che hanno in Villa Garroni e Quiliano un unico comune denominatore.

 

Villa Garroni in località Morosso
Il soggiorno della villa storica

PRIMA DI VILLA GARRONI: LA CASA DELLLA PIANTINA

La famiglia Garroni era proprietaria del terreno di Morosso già da prima della costruzione della villa padronale: infatti, il primo atto di compravendita risale al 1666, a favore di Andrea Garroni, per l’acquisto “di un pezzo di terra vignata, campiva, arborata e ortiva con casa d’un solaro coperta di chiappe ed altra casa vicina coperta da coppi rossi”; è la Casa della Piantina, dimora antecedente a Villa Garroni, costituita da quattro piani fuoriterra e situata nel terreno sottostante, lungo la via Quazzola che costeggia il fiume e conduce in località San Rocco. Inserita anch’essa in un contesto paesaggistico e ambientale di grande valore, segna il limite del Borgo Medioevale di Morosso (l’antico ‘Morocetum’). Nel 1726 i Garroni eseguono lavori di adeguamento della ‘Casa della Ciantina’ in seguito ad una divisione patrimoniale che l’aveva assegnata al sacerdote Don Giacinto Garroni.

Si presume che Villa Garroni sia stata costruita in occasione del matrimonio del podestà Filippo e doveva soddisfare la funzione sociale di rappresentanza e di decoro.

Salendo lungo la via Morosso, all’altezza del primo piano della villa, si apre un secondo ingresso che dà l’accesso ad un piazzale, con l’antico pozzo al centro e un angolo di giardino rustico sulla sinistra, delimitato dall’alto muro della crosa; di fronte c’è la Casa della Pagìna, formata da due piani, con i locali del pianoterra contraddistinti da un’arcata di mattoni, a dimostrazione di come i Garroni possedessero, a Morosso, non uno ma diversi terreni ed annessi edifici rurali.

Il terreno antistante ‘della Piantina’, delimitato da un muro di cinta in pietra e merlato è ancora oggi coltivato ad orti con viti e alberi da frutta; il piccolo giardino accanto si raccorda al terrazzo pavimentato in mattoni di cotto d’epoca.

La continuità proprietaria che la famiglia ha saputo mantenere nel tempo ha fatto sì che le due residenze storiche – Casa della Piantina e Villa Garroni, entrambe messe sotto tutela dalla Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività Culturali rispettivamente nel 2001 e nel 2000 – conservassero le proprie caratteristiche pressoché immutate; addirittura, la Casa della Piantina presenta tuttora al suo interno elementi originali come l’antico forno in mattoni al pianoterra, la decorazione a stucco del salone al piano rialzato e gli stucchi del sottotetto della ‘torretta’, quest’ultimo preludio del tetto vero e proprio, a falde e coperto da addadini d’ardesia.

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