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I VALLEGGINI DI UNA…VOLTA

Si racconta che sulla volta a cupola della chiesa del Santissimo Salvatore siano raffigurati gli abitanti di Valleggia dell’epoca… MARCO OLIVERI A Valleggia, si racconta che, tra le decorazioni della volta a cupola all’interno della parrocchia locale del Santissimo Salvatore, si ritrovino raffigurati alcuni abitanti della frazione tra i più conosciuti della vita quotidiana della […]

Si racconta che sulla volta a cupola della chiesa del Santissimo Salvatore siano raffigurati gli abitanti di Valleggia dell’epoca…


MARCO OLIVERI

A Valleggia, si racconta che, tra le decorazioni della volta a cupola all’interno della parrocchia locale del Santissimo Salvatore, si ritrovino raffigurati alcuni abitanti della frazione tra i più conosciuti della vita quotidiana della comunità.
Infatti, pare che il pittore Emilio Nembrini, incaricato, negli anni della Seconda Guerra Mondiale, di affrescare la chiesa, prese come modelli i volti di personaggi reali che all’epoca abitavano a Valleggia, per realizzare le figure umane con cui l’artista decorò, tra il 1942 e il 1946, le pareti e la volta del luogo di culto, risalente al 1641, con un vasto ciclo di affreschi a cui collaborarono, inoltre, Beppe Grimaldi e Felice Dellepiane.
Un lavoro accurato, ben conservato e visibile ancora oggi, negli spazi della parrocchia di piazza della chiesa, anticamente eretta nel luogo che, dal XXVIII secolo, ospita l’attuale oratorio di san Sebastiano, di cui, però, i tratti dei Valleggini degli anni Quaranta si sono persi ormai nel tempo.

Angelo Porcu

Tuttavia, Angelo Porcu, confratello della Confraternita di Valleggia e storico socio della Società Cattolica “San Giuseppe” ne riconosce uno: si tratta di Renzo Gasco, personalità che frequentava la parrocchia valleggina e nota, nella frazione quilianese, per aver gestito il “Cinema Teatro” di Valleggia e la stessa Società Cattolica locale, insieme alla moglie e alle figlie Marina e Claudia, oggi titolari dell’attuale bar latteria “Lina”, storica tavola calda da 35 anni in via san Pietro: «Lo ricordo quando proiettava i film al cinema di Valleggia e so che il suo volto è quello della figura rappresentata sulla volta a cupola della chiesa, seduta, con il vestito bianco e nero e il crocefisso in mano, sulla destra – racconta Porcu – è l’unico personaggio di cui mi ricordo personalmente, ma dovrebbero essercene anche altri».

Una curiosità suggestiva che a “Quilianonline.it” piacerebbe ricostruire. Per questo, se qualche lettore avesse informazioni in merito o riconoscesse qualche personaggio valleggino negli affreschi della parrocchia del Santissimo Salvatore, può scrivere alla mail della redazione [email protected] per aiutarci a ricomporre questo mosaico di volti d’epoca che riguarda la storia e l’identità di Valleggia.

[email protected]

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