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LA VIA DEI PONTI ROMANI

Un’oasi di verde, storia e arte. Un vero e proprio cammino nel passato immersi nel silenzio e nella natura. SABRINA ROSSI L’itinerario dei Ponti romani è un percorso che si estende lungo la vallata del torrente Quazzola (“Rian di Tecci” in dialetto) e regala emozioni uniche e molte curiosità. Partendo da Zinola, prima di entrare […]

Un’oasi di verde, storia e arte. Un vero e proprio cammino nel passato immersi nel silenzio e nella natura.

SABRINA ROSSI
Ponte romano in località Cachen (foto di Furio Incolto)

L’itinerario dei Ponti romani è un percorso che si estende lungo la vallata del torrente Quazzola (“Rian di Tecci” in dialetto) e regala emozioni uniche e molte curiosità.

Partendo da Zinola, prima di entrare in Quiliano, si gira a destra lungo la strada asfaltata di via Tecci, l’antica via consolare Aemilia Scauri che collegava la costa all’entroterra e serviva da snodo commerciale e militare per truppe, mercanzie e traffici provenienti da Roma o dalle Gallie. Proseguendo per 600 metri sull’antica via romana, di fronte al quartiere di Morosso e alla cappella di San Rocco, si può trovare una casa medievale risalente al XIII secolo con bifora e portale. Successivamente si supera un ponte rifatto e, dopo circa 4 chilometri, si trova il ponte romano in località Ricchini, uno dei due ponti ancora in uso e integri. Da questo punto si prosegue a piedi in un percorso in cui, secondo alcuni studiosi, i Romani avrebbero praticato un taglio nella roccia per far passare la strada, mentre, secondo altri, avrebbero semplicemente seguito la morfologia del terreno che mostrava una una conformazione diversa da quella attuale. Infatti, nel corso dei secoli, si verificarono molti eventi alluvionali che modificarono profondamente il paesaggio causando seri danni anche al tracciato originale. Dopo circa 10 minuti di cammino, si raggiunge il secondo ponte romano in località Cachen, anche questo ancora intatto. Salendo poi sulla sinistra, si possono osservare le vasche dell’antico acquedotto di Quiliano-Savona con i suoi edifici paleoindustriali; la sua storia risale alla prima metà dell’Ottocento quando a Savona la mancanza di acqua stava portando a problemi di tipo sanitario e di sviluppo economico, perciò si fece strada l’idea di realizzare un progetto nel territorio di Quiliano in modo da distribuire acqua potabile alla città. Superato questo tratto e dopo circa 500 metri, si inizia a percorrere un antico tracciato sterrato che porta ai resti del ponte romano in località le Volte di Fuxinasca. Dopo l’attraversamento a guado del torrente, si prosegue per l’antica via medievale fino a raggiungere la valletta del Rio degli Scaroni, in cui esisteva un altro ponte romano ma ne rimangono solamente le rovine. Seguendo un andamento lineare alcuni metri sopra il tracciato medievale, è possibile individuare l’antico selciato della strada romana. Infine, si prosegue ritornando sulla strada asfaltata e raggiungendo, dopo circa un chilometro, il Rio Gallo: qui si possono notare i resti dell’ultimo ponte coperti parzialmente da lavori di scavo. Lasciando il corso del torrente, la strada saliva lungo la costiera dei Bersaggi e degli Abrani, continuando verso Cairo e Acqui Terme.

 

Foto di Furio Incolto, ponte Cachen

 

 

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